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domenica 26 aprile 2009

25 APRILE 2009: SI CONCLUDE IL PRIMO SIMPOSIO EUROPEO SULLA NONVIOLENZA

Oltre 100 partecipanti e 12 relatori europei: conferenze, dibattiti e fondazione del Centro di studi Umanisti del Mediterraneo al Parco di Studio e Riflessione di Attigliano (TR).

Si è concluso ad Attigliano (Tr), in Umbria, il Primo Simposio Europeo sulla Nonviolenza, organizzato dai Centri Studi Umanisti di Roma, Madrid, Barcellona, Mosca, Parigi e Paese Basco. Dodici relatori provenienti da diverse città europee sono intervenuti il 24 e 25 aprile 2009 trattando il tema della nonviolenza da diversi punti di vista come unica via d'uscita alla crisi globale e alla violenza che è sempre più presente nella società di oggi.

Già all'apertura del Simposio si è sottolineato l'obiettivo dello stesso con le parole di Fulvio De Vita, vicepresidente del Centro di Studi Umanisti di Roma: quello di creare un interscambio tra accademici che si occupano di diversi temi con l'intento di superare la violenza attuale e di stimolare una sinergia di azione con "la nonviolenza come atteggiamento e metodologia di azione di fronte agli eventi, non come un rimedio provvisorio, ma come l'unica e definitiva via di uscita dalla preistoria umana".

Il Simposio si è chiuso con l'annuncio della fondazione del Centro Studi Umanisti del Mediterraneo alla presenza dei rappresentanti dei Centri Studi Umanisti di Alessandria d'Egitto, di Barcellona, di Bilbao, di Istanbul, di Gerusalemme e di Madrid che ha come obiettivo di stimolare lo scambio di contributi e di unificare i membri di diversi paesi al fine di studiare i problemi più difficili ed attuali dell'essere umano così come dell'umanesimo come corrente universale della coscienza e dell'azione sociale.

Tra i temi trattati troviamo il primo giorno una relazione sulla nonviolenza come fondamento dell'evoluzione umana della francese Claudie Baudoin; il fisico Angelo Baracca dell'Università di Firenze ha parlato delle conseguenze dell'attuale approccio utilitaristico della scienza nello studio della natura; la dott.ssa Pilar Escario di Madrid ha esposto i risultati delle proprie ricerche come membro del Consiglio dell'Istituto Internazionale di Ricerca e Formazione delle Nazioni Unite per la Promozione della Donna nell'ambito della violenza sulle donne durante i conflitti bellici. Mentre Aaron Eldeberg ha portato come esempio l'esperimento della società comunitaria nonviolenta in Israele del Kibutz.

Il secondo giorno ha visto tra gli interventi Mohsen Mouelhi, filologo e giornalista della Comunità Sufi Jerrahi-Halveti in Italia che ha affrontato l'argomento dell'integrazione e dell'intercultura, il prof. Alberto L'Abate allievo di Aldo Capitini (il "Gandhi italiano") che ha affrontato il tema di come passare da una democrazia formale e plutocratica ad una democrazia partecipativa fino ad arrivare al tema dell'istruzione come linfa democratica e all'importanza dell'istruzione universitaria con Alfredo Dib Abdul-Nour, presidente dell'Associazione "Educazione per la Nonviolenza" della Facoltà di Educazione dell'università Complutense di Madrid e con Lorenzo Porta, Presidente del Centro Documentazione sociale per la nonviolenza e i diritti umani.

lunedì 20 aprile 2009

Presentazione Lista di cittadinanza - per unaltracittà

Invito alla partecipazione
PER UNALTRACITTA' - Lista di cittadinanza

PRESENTAZIONE DELLA LISTA
Ornella De Zordo

perUnaltracittà



Lunedì 27 aprile ore 21

Cinema Adriano, via Romagnosi 46


Sarà presentato il simbolo e saranno presenti i candidati.



Per conoscerci meglio
www.perunaltracitta.orginfo@perunaltracittà.org – sede elettorale Borgo Pinti 50r


INFORMACENA: Disarmo Nucleare - Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza












Amic* ci riproviamo: la INFORMACENA prevista per sabato 18 è stata rimandata per scarsità di prenotati e cumulo di impegni, così la rimandiamo di qualche giorno.


GIOVEDI' 23 APRILE ORE 20.30
PRESSO LA SEDE DI L'AURORA ONLUS IN VIA DEI MACCI 11, FIRENZE. Prenotazione entro MERCOLEDI' 22 APRILE ALLE 13.00.

UNA CENA MONDIALE: COME ADERIRE ALLA MARCIA MONDIALE PR LA PACE E LA NONVIOLENZA E INSIEME SOSTENERE I PROGETTI DEL CENTRO DELLE CULTURE E DI L'AURORA ONLUS.

Il Centro delle Culture di Firenze e l'Associazione L'Aurora ONLUS organizzano la seconda INFORMACENA: un'occasione per raccontare qualcosa sul progetto della Marcia Mondiale e su come poter partecipare a questa iniziativa su scala planetaria che si propone come un passo nella direzione di contribuire a creare, o comunque alimentare, una coscienza non violenta in tutto il gobo. Le informazioni volendo le trovate anche sul sito http://www.theworldmarch.org, però non vi perdete la cena dove Gabs e il suo staff cucinano perchè poi lo rimpiangerete in eterno!

Il tema centrale della Marcia Mondiale è la necessità di porre fine ai conflitti, ed in questo senso acquista particolare importanza un lavoro di pressione, sinergico e intenzionale dell'opinione pubblica mondiale a favore dello smantellamento degli arsenali nucleari. Sappiamo che in Italia esistono 90 testate atomiche USA. Sappiamo che i cittadini della Repubblica Ceca sono stati capaci di far cadere un governo anche per non aver mollato una campagna agguerritissima contro la costruzione dello scudo stellare USA sul loro territorio (vedi http://ilprossimosonoio.blogspot.com). Meno chiari forse sono però i collegamenti tra il nucleare militare e quello ad uso civile, del quale si è ritornati a parlare di recente nel nostro paese.


Importante: il contributo per la cena è di 20 € (c'è uno "sconto" per gli studenti).

Info e prenotazioni: 347 9504123 / 339 5495116 / 338 8958051 / 340 7719035

Ristrutturazione in Via Luca Giordano, 4 - sede scuola italiano

Domani (domenica) alle 14 in via Luca Giordano 4,
vieni a dare una mano ai compagni somali!
iniziano i lavori di ristrutturazione di un grande capannone abbandonato
che sarà la sede della scuola di italiano
ma anche uno nuovo spazio sociale alle Cure,
dove organizzare incontri dibattiti proiezioni mostre concerti palestre etc etc
portate mestichine, scale, muratori, idraulici ed elettricisti!

domenica 19 aprile 2009

Per scongiurare l'approvazione del Piano Strutturale di Firenze

FIRENZE CONTRO IL PIANO STRUTTURALE

prevista nell'ultima seduta utile del Consiglio Comunale,
invitiamo tutti a partecipare al
PRESIDIO
che si terrà lunedì 20 aprile - ore 15,00
sotto Palazzo Vecchio (ingresso lato via de' Gondi)

Durante il presidio, in segno di protesta,
alcuni docenti della Facoltà di Architettura di Firenze
svolgeranno delle lezioni dedicate
ai temi della città, e in particolare ai progetti e
alle trasformazioni urbanistiche di Firenze

Un Piano che inficia il bene pubblico in nome dell’interesse privato,

non deve essere approvato

PerUnaltracittà, Rifondazione Comunista, nextEmerson, Movimento di Lotta per la Casa, Comitato SanSalviChiPuò, Comitato contro il sottoattraversamento TAV, Salviamo Firenze, Comitato cittadini Belfiore-Marcello

18 APRILE, FIRENZE: PIAZZA APERTA AL DIALOGO. ECCO ALCUNE FOTO.


A questo link alcune foto del pomeriggio di ieri, Giovedì 18 aprile, in Piazza Indipendenza a Firenze.

giovedì 16 aprile 2009

PIAZZA APERTA AL DIALOGO CONTRO OGNI FORMA DI RAZZISMO

Sabato 18 Aprile dalle ore 15:40 alle ore 19:30
Firenze - Piazza Indipendenza


Contro le misure discriminatorie e razziste previste nel "Pacchetto Sicurezza e nel Regolamento della Polizia Municipale di Firenze".
Per politiche di accoglienza e di convivenza.
Sostenere i diritti delle e dei migranti è sostenere i diritti di tutti!

Microfono aperto, interventi e attività di informazione, animazioni, giochi, musiche, danze.



Il Centro delle Culture ha deciso di promuovere questa iniziativa, insieme alle molte altre realtà che si leggono quà sotto, per pochi e semplici motivi.
Il primo è perchè gli immigrati, prima che essere, come sostengono molti (anche tra gli antirazzisti) "una parte importante del tessuto economico-produttivo del nostro paese", sono esseri umani.
Anche se per assurdo non producesse proprio nulla di economico un essere umano ha diritto a soddisfare le sue necessità, crescere dei figli, sviluppare la sua conoscenza, immaginare e pianificare un futuro. Cose queste sempre più difficili per tutti, ma per sempre più persone, e tra queste moltissimi immigrati, oggi si tratta di plaese violazione dei diritti umani. E con l'aggravente di un certo sadismo istituzionale. Rifiutiamo assolutamente il concetto di essere umano "clandestino": indipendentemente dall'etichetta che ci affibbiano i governi esistono diritti inalienabili che i governi non difendono, cosicchè lo fa la gente unita da una sensibilità che dice più o meno: "l'altro, venga da dove venga, è un essere umano come me".
Il secondo è perchè crediamo che un qualsiasi essere umano in difficoltà vada aiutato: perchè a noi piacerebbe essere aiutati, non lasciati morire a migliaia mentre cerchiamo di raggiungere un paese che speriamo sia migliore del nostro. E non possiamo credere che se solo fossimo nati poche centinaia di chilometri più a sud saremmo stati tra quelli che si sarebbero salvati solo se sapevano nuotare.
Il terzo è perchè crediamo che nel diaologo tra le diversità umane stia la forza di una società che cerca di salvarsi uscendo da un periodo veramente buio: questo che ci tocca vivere. Unirci con altre realtà sensibili rappresenta il tentativo di un passo che diventi una marcia simbolica, una marcia in cui si avanzi nella costruzione di un essere umano e di una società nuovi. Questa non è la fine della storia, è un momento che va affrontato con coraggio, amore e compassione.
In definitiva, crediamo che l'essere umano, immigrato o no, sia la cosa più importante. E ogni negazione della sua intenzionalità sia violenza, un fenomeno tipicamente umano che ci sforziamo di comprendere per poter superare, e dare il nostro piccolissimo contributo nel far avanzare la Storia, quella con la S maiuscola.

Durante la manifestazione raccoglieremo adesioni alla partecipazione nell'organizzazione della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, dal 2 Ottobre 2009 al 2 Gennaio 2010, che passerà da Firenze l'11 Novembre prossimo.

Cofferati e Domenici hanno appoggiato politiche xenofobe

COMUNICATO STAMPA

Firenze, 16 aprile 2009
EUROPEE/GRUPPO EVERYONE: “NO ALLA CANDIDATURA DI COFFERATI E DOMENICI”
Gli attivisti hanno inviato una lettera aperta alle dirigenze del Partito Democratico in Toscana ed Emilia Romagna, nonché a tutti i Parlamentari Europei e ai membri del Parlamento Italiano contro la candidatura come eurodeputati degli attuali sindaci di Firenze e Bologna
“Sergio Cofferati, Sindaco di Bologna, e Leonardo Domenici, Sindaco di Firenze e presidente dell’A.N.C.I., sono stati alcuni dei precursori delle politiche razziste e xenofobe per cui oggi l'Italia si trova al centro della riprovazione internazionale”.

Lo dichiarano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, i leader del Gruppo EveryOne, organizzazione internazionale per i Diritti Umani. “Il Gruppo EveryOne, proprio sulla base delle politiche all'insegna dell'intolleranza durante i mandati dei due Sindaci, protesta vivamente, con il massimo sdegno, contro la loro candidatura alle elezioni europee, fra le file del PD, che li ha scelti addirittura il primo come capolista nel nord ovest, il secondo come probabile capolista del centro Italia”.

“Le ordinanze anti immigrati e le politiche persecutorie contro il popolo Rom regalarono a Cofferati il plauso della Lega Nord già nel 2005,”, spiegano gli attivisti, “quando i leader del Carroccio lo definirono ‘Meglio di Guazzaloca’, primo sindaco di destra di Bologna.

Durante tutto il suo mandato, Sergio Cofferati si è distinto per aver ordinato una sequenza tragica di sgomberi di insediamenti Rom senza alternative di alloggio, senza assistenza sociale né igienico-sanitaria per donne, malati e bambini, senza alcun piano d'integrazione né rispetto per la dignità personale dell'individuo. La Bologna di Cofferati si è trasformata a poco a poco in un inferno per i Rom, come ha potuto verificare l'ottobre scorso una delegazione di esperti riguardo ai fenomeni di persecuzione razziale, guidata dall'europarlamentare Viktoria Mohacsì. ‘Agiscono senza autorizzazione e bisogna combatterli affinché non ce ne siano più, in futuro’, disse dei mendicanti, degli artisti di strada e dei lavavetri,sollevando l'entusiastica approvazione della Lega, di Forza Nuova, dei neonazisti di Stormfront e White Pride e in genere della destra xenofoba” proseguono i rappresentanti di EveryOne. “Pochi giorni fa, all'inizio di aprile 2009, Cofferati ha ordinato nuovi tragici sgomberi a danno degli ultimi Rom rifugiati a Bologna, presso l'ex area militare dei Prati di Caprara”.

Il Gruppo EveryOne ribadisce poi il netto no anche alla candidatura dell’attuale sindaco di Firenze e presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. “Leonardo Domenici è il Sindaco ideatore, con l’assessore-sceriffo Graziano Cioni, dell’ordinanza comunale di agosto 2008 che prevedeva fino a tre mesi di carcere per i lavavetri della città di Firenze, parlando addirittura di ‘pericolo di conflitto sociale’.

Ricordiamo che Domenici dichiarò al Corriere della Sera ‘Tolgo i lavavetri ai semafori seguendo la lezione di Lenin’, divulgando la notizia secondo cui esistesse un racket di lavavetri che minacciava la sicurezza dei fiorentini e ricevendo la smentita pubblica del procuratore Nannucci e l’invito a rivedere l’ordinanza poiché non esistevano illeciti penali nell’operato dei lavavetri.

Domenici strumentalizzò l'articolo 154 della Costituzione: ‘Il secondo comma’, disse il Sindaco di Firenze sempre al Corriere della Sera in quell’occasione, ‘impone a chi ha incarichi pubblici di esercitarli con ‘disciplina e onore’. La nostra Costituzione è stata scritta nel '47 e alcune parole sono ormai desuete, ma queste due sono belle: disciplina e onore. A me piacciono’.

Leonardo Domenici” prosegue l’organizzazione internazionale per i Diritti Umani “è anche il Sindaco che ha autorizzato il nuovo regolamento di Polizia Urbana della città di Firenze, in cui non solo sono previste sanzioni di oltre 160 euro per i questuanti, ma anche per tutti i mendicanti che ‘intralcino il passaggio dei pedoni’ per le strade fiorentine o che ‘diano fastidio’ chiedendo l’elemosina o ‘dormendo in modo palesemente indecente occupando il suolo pubblico’. Non ultimi, gli episodi accaduti più volte in cui a Rom e senzatetto, rifiutati dai ricoveri per l’emergenza freddo in convenzione con il Comune, sono state tolte, in autunno e in pieno inverno, le coperte per riscaldarsi all’aperto. Nonostante tutto ciò Leonardo Domenici ha mantenuto l’assoluta indifferenza di sempre riguardo a politiche integrative e di assistenza umanitaria nei confronti dei più deboli” conclude EveryOne.

"Vi sono alcuni uomini della destra,", spiegano ancora gli attivisti, "a partire dal Presidente della Camera Gianfranco Fini, che stanno facendo ammenda per le politiche xenofobe e razziste condotte negli ultimi anni dalle Istituzioni italiane. Come è possibile che la sinistra, che dovrebbe avere i Diritti Umani, l'accoglienza e l'antirazzismo fra le basi della propria politica, stia invece premiando i propri rappresentanti che si sono distinti per intolleranza a azioni persecutorie nei confronti di Rom, migranti e senzatetto?

Ci auguriamo che la classe politica italiana smetta di cercare consensi elettorali facendo leva sulla xenofobia e inizi a seguire realmente le linee-guida, ispirate ai più alti valori civili, dell’Unione europea. E questo cominciando con il ripensare seriamente alla candidatura in Europarlamento dei due Sindaci dell’intolleranza”.
Per informazioni:
Gruppo EveryOne
(+39) 334-8429527 – (+39)331-3585406

lunedì 13 aprile 2009

venerdì 3 aprile 2009

l'esperienza di una lotta nonviolenta



Dobbiamo renderci conto che la lotta nonviolenta si basa sull'accordo tra le persone, sulla fiducia che si ha tra i componenti che hanno deciso di cambiare la situazione di non arrendersi.
E' faticoso fisicamente, moralmente, non siamo abituati.
E' più facile dubitare, giustificare, e voltarsi...

Dobbiamo prendere nelle nostre mani il cambiamento ed al di là di quello che abbiamo fatto nel passato pensare sinceramente al futuro, il futuro di tutti e non di pochi.

Laura

giovedì 2 aprile 2009

Comunicato Stampa Centro delle Culture di Napoli


CON KANTE, TRAORE E ABOU

SEMPRE PIU’ CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA


Il 5 marzo scorso a Napoli, ospedale Fatebenefratelli, abbiamo avuto l’ennesima conferma - quanto mai però grave e disumana - di quanto sia pericoloso e vergognoso il clima di intolleranza, paura del diverso, violenza razzista, cattiveria che si sta creando ad arte nel Paese ad opera di un branco di scellerati in cravatta verde, di un governo di cui fanno parte che li sostiene, e di un’opposizione che, non agendo, indirettamente li appoggia. Non possiamo neanche dire che sia diretta responsabilità di un provvedimento come il “Pacchetto Sicurezza”, visto che ne è ancora in corso l’approvazione in Parlamento e quindi non è ancora in vigore; e il paradosso è proprio questo, che questa legge razzista e discriminatoria ha già i suoi terribili effetti prima che entri in vigore (caso probabilmente unico nella Storia!). Figuriamoci dopo.

La vicenda è questa: Kante, 25enne donna della Costa d’Avorio, si reca con le doglie all’ospedale Fatebenefratelli di Napoli, visto che al San Paolo, dove lavorano i medici che l’hanno seguita senza problemi in gravidanza, non c’è posto per farla partorire. È da 2 anni qui in Italia, fuggita dalla Costa d’Avorio dove le milizie governative le hanno ucciso il marito nel corso della guerra civile… evidentemente motivo non sufficiente alle autorità italiane per concederle il diritto d'asilo politico! Le vengono immediatamente chiesti i documenti di cui era in possesso, la fotocopia di un passaporto e una richiesta di soggiorno scaduta, e così dall'ospedale parte un fax verso il commissariato di polizia che richiede "un urgente interessamento per l'identificazione di una signora di Costa d'Avorio". Ossia scatta una denuncia. A seguito di questo, alla donna viene inoltre proibito di allattare il neonato Abou, tenuto distante da lei per 10 giorni.

Oltre ad un tradimento del giuramento di Ippocrate, il tutto è stato una palese e crudele violazione di diritti fondamentali che vanno assolutamente garantiti ad ogni essere umano... e il punto infatti è proprio questo: c'è chi non viene a tutti gli effetti ritenuto un vero e proprio essere umano portatore di bisogni e diritti, solo sulla base del possesso di un documento che sono le istituzioni stesse a non rilasciare e rinnovare. Una cosa che non possiamo permettere. E questa violazione dei diritti umani non è la prima e non sarà l'ultima, se permane questo clima in cui si rendono capri espiatori le persone socialmente più deboli, come i migranti e non solo; in cui non si riconosce nell'altro una persona come noi; in cui siamo spinti a odiarci l'uno contro l'altro e a “lottare tra disgraziati” per non si sa cosa, anziché dialogare, collaborare, aiutarci nelle difficoltà.

Il Centro delle Culture di Napoli, sin dal primo momento impegnato nel denunciare e lottare contro provvedimenti razzisti, violenti e discriminatori come il “Pacchetto Sicurezza”, esprime solidarietà a Kante, al compagno Traore e al piccolo Abou, denuncia con forza questo gravissimo episodio, ribadendo che non sarà un caso isolato se si continueranno ad accettare le politiche discriminatorie e razziste della Lega e del Governo. Chissà quanti sono già ora che di questa legge se ne parla soltanto, i migranti che hanno paura di farsi curare in strutture pubbliche, e che quindi vengono lasciati colpevolmente a soffrire e morire senza che la cosa ci riguardi.

Invitiamo perciò tutti a non restare indifferenti di fronte a questa situazione di tensione e violenza, che passa attraverso aggressioni e omicidi a migranti, stragi nei mari, negazione di diritti fondamentali. E ad unirsi per lottare contro la discriminazione e proporre invece valori diversi, come il dialogo tra le culture, la convivenza, il confronto e la collaborazione pacifici, l'accoglienza, la solidarietà. Tenendo presente (ed è triste che nel 2009 ci sia ancora la necessità di ricordarlo), che siamo tutti esseri umani con stesse necessità e stessi diritti, aldilà del luogo dove siamo nati, del colore della pelle, della condizione sociale e... di un permesso di soggiorno.

Napoli, 1° aprile 2009

Centro delle Culture di Napoli

CENTRO DELLE CULTURE - NAPOLI – Via Santa Chiara, 27 (Centro Storico)

contatti: 338.8105904 – 339.6716328
e-mail: napoli@centrodelleculture.org - www.centrodelleculture.org

Presidio all’Ospedale Fatebenefratelli dopo la denuncia a Kante

da www.meltingpot.org

Napoli - Presidio all’Ospedale Fatebenefratelli dopo la denuncia a Kante

Giovedì 2 aprile ore 16.30

No alle discriminazioni! No al Pacchetto Sicurezza!

Kante è una rifugiata politica della Costa D’Avorio. Kante è una donna che ha scelto di partorire all’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli, in un paese, l’Italia, in cui emergono forme di discriminazione sempre più gravi e preoccupanti. Kante è stata denunciata alla polizia con un fax dal Fatebenefratelli e il figlio neonato le è stato sottratto per quasi dieci giorni!!
In attesa "di una verifica sulla sua identità ;"...
Il permesso di soggiorno di Kante infatti è scaduto, mentre è in atto il suo ricorso per ottenere l’asilo politico. Ma non è questo il punto in questione: la denuncia di Kante nasce dalla vergognosa ansia di applicare le norme contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza", come quella che annulla il divieto di segnalazione per i migranti irregolari che vanno a curarsi o, come nel suo caso, a partorire. Un provvedimento che fà a pezzi le regole base del giuramento di Ippocrate e della convivenza civile. Un’iniziativa illegale, quella del Fatebenefratelli, perchè il pacchetto sicurezza non è ancora legge dello Stato e quindi vige sempre il divieto di segnalazione. Ma anche un’iniziativa che dimostra la barbarie che ci aspetta se venisse approvato. In questo caso non solo per gli immigrati irregolari ci sarà il rischio di segnalazione ed espulsione per il solo fatto di ricorrere a cure mediche, ma sarà impossibile anche la registrazione anagrafica del bambino, con un’incredibile condanna preventiva alla clandestinità amministrativa per le nuove generazioni!
Non è un caso che questa prima applicazione illegittima del pacchetto sicurezza avvenga proprio sul corpo di una donna, le più esposte e ricattabili anche all’interno della già difficile condizione dei migranti e dei rifugiati in Italia.
Dobbiamo mobilitarci subito, per pretendere provvedimenti immediati contro i responsabili di quest’assurda iniziativa e per chiedere con forza che il "pacchetto sicurezza" non sia approvato. Diritti e dignità per tutte e tutti!

Giovedì 2 aprile ore 16.30 - Presidio sotto l’Ospedale Fatebenefratelli
(via Manzoni 220, a 500 mt dalla fermata della ,funicolare di Mergellina)

Partecipano al Presidio (adesioni in aggiornamento..):
Rete Antirazzista Napoletana - Medicina Democratica - Giuristi Democratici - Comitato Immigrati di Napoli - Rdb - Cgil - Onda Studentesca Napoletana - Associazione Libera - ASGI (ass. studi giuridici immigrazione) - Cantieri Sociali - Coop. Dedalus - Associazione Priscilla - Collettivo Tiresia - Collettivo femminista Sora Rossa - Collettivo femminista Pachamama - Laboratorio Occupato Insurgencia - Collettivo femminista Degeneri - UDI - Movimento Precari Banchi Nuovi - Collettivo NoBorder_Napoli - Confederazione Cobas - Less - Assopace Napoli - ASSNI - Red Link - Associazione senegalese - Ciss

Ricordiamo che il 18 Aprile 2009 si sta costruendo una Manifestazione a Carattere Nazionale a Castelvolturno: "Stanchi del razzismo! Per un patto sociale di solidarietà: Diritti, dignità e permesso di soggiorno per tutti e tutte"

mercoledì 1 aprile 2009

Non ha potuto allattare il neonato. Il legale: applicano una legge che non c'è

Al Fatebenefratelli di Napoli il caso di una ivoriana in attesa dello status di rifugiato

Migrante partorisce in ospedale e gli agenti la fermano

di CONCHITA SANNINO

Kante con il piccolo Abou

NAPOLI - Voleva solo partorire il suo bambino. Si è ritrovata invece, dopo poche ore, con le forze dell'ordine richiamate in corsia da qualcuno dell'ospedale, forse un assistente sociale. Ha visto gli agenti che bussavano alla sua stanza di degente per la notifica di un ordine urgente: "Presentarsi in questura per l'identificazione". Ed è finita che quella madre ivoriana, ufficialmente "in attesa di status di rifugiato politico", non ha potuto allattare il suo neonato, Abou, per una decina di giorni, fino a quando non è arrivata dagli uffici dell'Immigrazione la conferma che il suo fascicolo esisteva davvero, e che quella donna non aveva raccontato frottole, né fornito falsa identità.

Tutto incredibile, eppure vero. Proprio come se la controversa norma inserita dalla Lega nell'ambito del pacchetto sicurezza, quella che invita i medici a denunciare i pazienti senza permesso di soggiorno, fosse già entrata in vigore. Assaggio di una deriva annunciata. L'allarme lanciato da centinaia di specialisti in tutta Italia persino con petizioni inviate al capo dello Stato, il nodo dei "medici-spia" che ha infiammato il Parlamento spaccando perfino il Pdl, è già cronaca. Un caso unico. Che crea scandalo. A Napoli. Una vicenda rimasta sotto silenzio per alcune settimane.

Avviene nel quartiere Posillipo, la città d'elite. Nell'ospedale retto da un ordine religioso, il Fatebenefratelli. Il 5 marzo scorso. Storia di Kante, giovane madre della Costa d'Avorio, 25 anni, vedova di un marito assassinato sull'uscio di casa nel 2005 nella loro città d'origine, Abidjan, in attesa da anni del riconoscimento dell'asilo politico. Kante vive ora alla periferia nord, un buco nell'alveare di Pianura, il quartiere della guerriglia sui rifiuti. Di aspetto fragile, sguardo spento dietro le numerose battaglie affrontate, Kante racconta: "In ospedale ci hanno chiesto i documenti, non gli è bastata la fotocopia del mio passaporto, mentre l'originale era trattenuto dalla polizia per la mia richiesta in corso. Non gli è piaciuta neanche la richiesta di soggiorno ormai scaduta. E per oltre 10 giorni mi hanno tenuta separata dal bambino".

Undici giorni è rimasto il piccolo Abou in ospedale: "Non lo hanno dimesso, non me lo hanno dato, fino a quando la questura ha confermato la mia identità. Ho temuto che me lo portassero via, che non me lo facessero stringere più tra le braccia". Neppure il padre del bambino, Traore Seydou, un falegname della Costa d'Avorio che qui si arrangia a fare il manovale in nero, ha ottenuto che venisse dimesso: "Non ero presente al momento del parto - dice - E quindi il piccino è stato registrato con il nome della madre". "'Non possiamo consegnarlo a te', mi hanno detto in ospedale. D'altra parte anche io sono senza permesso di soggiorno, in attesa che venga accolta la mia richiesta di asilo politico".

Ma a ricostruire e denunciare la vicenda anche al Parlamento europeo è l'avvocato Liana Nesta, già avvocato di parte civile in alcuni importanti processi antimafia, al fianco delle famiglie di vittime innocenti. "Siamo di fronte a un caso illegittimo, di assoluta gravità", spiega. "Delle due l'una - aggiunge l'avvocato - o nell'ospedale napoletano Fatebenefratelli c'è un medico o un assistente sociale più realista del re che ha messo in pratica una legge non ancora approvata da questa Repubblica; oppure qualcuno ha firmato un abuso inspiegabile ai danni di una madre e di una cittadina. Conservo copia del fax partito dalla direzione amministrativa dell'ospedale, proprio nel giorno in cui partoriva la signora Kante, e indirizzata al fax del commissariato di polizia del quartiere".

http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/immigrati-4/napoli-1apr/napoli-1apr.html

SORELLA ACQUA H2O ACQUA IN BOCCA: VI ABBIAMO VENDUTO L'ACQUA

Il governo Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia
capitalistica.
Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua minerale).
Già a Latina, la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%.

Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori.



La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri.

L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita. L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto.

L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre.

Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo.

Acqua in bocca. Acqua in bocca, sì, ma non nel senso di silenzio. Per cominciare, mettiamone al corrente il maggior numero possibile di persone.
Non sottovalutiamo questo tam-tam. Non tiriamoci indietro perché "tanto è inutile"
Battiamoci, accidenti! Si può perdere in tanti modi: il peggiore è far finta di niente.

FATE GIRARE : METTETENE A CONOSCENZA PIU' GENTE CHE POTETE
Anche se qualcuno ha già ricevuto questa mail non importa, essere consapevole di quel che accade nel nostro paese non è mai abbastanza.

Prima di tutto vennero a prendere gli immigrati e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere i senzatetto ed io non dissi niente perchè avevo una casa.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Il bombardamento dell'informazione, il frastuono dei vari tipi d'inquinamento, la confusione, l'isolamento, ci spingono sempre più verso una "anestesia difensiva" che ci impedisce di comunicare con noi stessi e con gli altri, ci fa sopportare situazioni orribili e ci impedisce di trovare risposte che aprano il futuro nostro e di chi ci circonda. Il prossimo sono io! nasce con la foto petizione, ma altre attività si agiteranno a futuro, tutte volte a stimolare la necessità di identificazione nella situazione che si vive l'altro. L'obiettivo dell'identificazione è comprendere e poter prendere una posizione coerente di fronte alle situazioni personali e sociali che oggi ci troviamo a dover affrontare, come individui e come popoli.


Il Prossimo sono io dà stimolo a tutte le Nuove Azioni che aprono il futuro dell'umanità intera:
è possibile stare bene tutti!
è possibile trovarsi d'accordo anche se siamo in tanti e molto diversi!
la diversità è ricchezza! ecc....