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sabato 30 maggio 2009


27 MAGGIO 2009, A MILANO, OCCUPAZIONE DELL'UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE.

Il 4 marzo 2009 i lavoratori della scuola, docenti e ATA, precari e di ruolo, ha incontrato il Provveditore agli studi Antonio Lupacchino per manifestare la propria contrarietà ai tagli previsti dalla legge 133 ed esprimere la preoccupazione di migliaia di precari per il proprio immediato futuro lavorativo dato che il 30 giugno scadranno i contratti di migliaia di docenti e personale ata che non verranno riconfermati. Tutti questi lavoratori della scuola ancora non hanno avuto notizie certe sul proprio futuro e rimarranno senza lavoro a settembre.
Il Provveditore ci ha rassicurato verbalmente che tutte le supplenze annuali su posto vacante sarebbero state riconfermate per il prossimo anno scolastico 2009/2010, anche perché nella maggior parte delle scuole del milanese non è possibile aumentare il numero di studenti per classe, come previsto dalla nuova normativa, a causa delle norme antincendio e di sicurezza degli edifici che non sono idonei, nella maggior parte dei casi, ad accogliere classi sovraffollate di studenti .
Tuttavia tali rassicurazioni verbali non si conciliano per nulla con i dati dei tagli resi noti dal Ministero, nella sola Lombardia verranno infatti tagliate circa 4000 cattedre (scuole primarie, medie e superiori) a fronte di un cospicuo aumento degli alunni e tagli analoghi si aspettano per il personale ata.
A tutto questo si aggiunge un notevole ritardo negli adempimenti burocratici delle nomine per il ruolo e per i posti a tempo determinato che porterà gravi ripercussioni sul normale avvio del prossimo anno scolastico.
Si rischia infatti che a settembre rimangano molte classi scoperte perché i supplenti annuali non verranno nominati in tempo o, peggio ancora, il susseguirsi di supplenti diversi con gravi ripercussioni sulla didattica e la qualità dell'insegnamento.

Oggi, 27 maggio 2009, Il dott. Lupacchino, Dirigente dell'USP, ha rifiutato di accogliere nei suoi comodi uffici i genitori e gli insegnanti che protestavano per i tagli agli organici.
Le Scuole del milanese, nello stile che gli è proprio, pacifico, non violento, non ha forzato il blocco,
imponente, della polizia davanti all'edificio.
Insegnanti e genitori si sono limitati ad un gesto simbolico: hanno disseminato nell'atrio del palazzo dell'USP centinaia di palline, a testimonianza delle "palle" raccontateci dal dott. Lupacchino quando, in occasione della consegna delle firme raccolte dalla Segreteria della Buona Scuola, aveva promesso che nulla sarebbe accaduto alle nostre maestre. Quindi un breve allegro e colorato corteo in viale Ripamonti.

http://www.retescuole.net/

"L'Italia disprezza i Diritti Umani"

Rapporto 2009 di Amnesty International:

Milano, 28 maggio 2009. L'80 per cento delle condanne a morte eseguite nel mondo avviene nei Paesi del G20, così come il 79 per cento dei casi di tortura. 963 milioni di esseri umani soffrono la fame, un miliardo vivono in insediamenti precari, 1,3 miliardi non hanno accesso all'assistenza sanitaria. Ogni giorno muoiono 20 mila bambini a causa delle cattive condizioni igieniche in cui sono costretti a vivere, mentre ogni minuto muore una donna per complicazioni legate alla gravidanza. Questi, in sintesi, i dati che emergono dal rapporto annuale sui Diritti Umani pubblicato da Amnesty International. L'Italia è uno dei Paesi che preoccupano maggiormente l'organizzazione. "La politica dell'immigrazione italiana e i respingimenti dei rifugiati che arrivano con le barche in alto mare," commenta Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International, "è espressione di un disprezzo dei diritti umani e delle persone veramente disperate che qui cercano aiuto. L'Italia sarà ritenuta responsabile di quanto accadrà ai migranti e richiedenti asilo riportati in Libia, dove non esiste una procedura d'asilo e si verificano gravi episodi di tortura e trattamento inumano". La Weise, illustrando i contenuti del rapporto che accusano l'Italia, sottolinea quindi "il clima di razzismo crescente e la totale disumanità delle procedure di sgombero dei campi Rom, un popolo al centro del disprezzo e di una spirale di violazioni dei Diritti Umani". Particolare condanna verso il decreto n° 733 sulla sicurezza, che Amnesty International - insieme al Gruppo EveryOne, al Coordinamento Sa Phrala e ad altre organizzazioni che combattono la xenofobia - si prepara a portare di fronte alle corti internazionali per i Diritti Umani, affinché ne sia dichiarata l'illegittimità e il contenuto ispirato a razzismo, odio etnico e criminalizzazione dei gruppi minoritari. Anche le relazioni - finalizzate a risolvere il "problema dei profughi" - fra il governo italiano e il colonnello Gheddafi, protagonista di gravi abusi dei Diritti Umani e leader di un Paese in cui si praticano la tortura e altre forme di maltrattamento di migranti, rifugiati e richiedenti asilo, un Paese che ha perpetrato espulsioni di massa di profughi provenienti da nazioni in crisi umanitaria, preoccupa Amnesty International.

info@everyonegroup. com - www.everyonegroup. com

giovedì 28 maggio 2009

Miserie umane e sovrumane virtù... la mia testimonianza sul terremoto

Ciao a tutti.
Oggi è il 20 aprile 2009. Per molti Abruzzesi lo sguardo è congelato all'alba del 6 aprile 2009. Io, fisso il mio sull'ennesimo sorriso paterno e rassicurante del nostro Presidente del Consiglio, che campeggia sul paginone centrale de Il Centro, quotidiano locale e che ancora una volta (pure quando un minimo di decenza richiederebbe moderazione), fa sfoggio di capacità ed efficienza facendo grandi promesse nella speranza che si dimentichi il prima possibile (si sa gli italiani hanno memoria moooolto corta), che fino al 5 aprile nel meraviglioso piano casa che si intendeva vararare a imperitura soluzione della crisi economica, di norme antisismiche nemmeno l'ombra.

Vi scrivo da Colle di Roio (AQ) uno dei paesini colpiti dal sisma del 6 aprile 2009.



Il mio paese.


Trovo molto difficile fare ordine nel turbinio di pensieri che mi gonfiano la testa, ma ci proverò. E scrivo questa nota perchè credo che solo uno strumento quale la rete permetta di conoscere altre verità, senza mediazioni se non dell'autore.

Il nostro campo è abitato da circa trecento persone, distribuite in una quarantina di tende. Tornati da una vacanza mai iniziata, assieme a Pierluigi, abbiamo cercato di dare un contributo alle attività di
gestione della tendopoli che, nel frattempo, (era passata già una settimana dall'inaspettato evento), era andata sviluppandosi.

Come sapete non sono un tecnico, nè ho una qualche esperienza di gestione logistica e di personale in situazioni di emergenza e quanto vi racconto può essere viziato da uno stato di fragilità emotiva (immagino mi si potrà perdonare). Il fatto è, che a fronte di uno sforzo impagabile profuso da molte delle persone presenti nel nostro campo, (volontari della protezione civile, della croce verde/rossa, vigili del fuoco, forze di polizia etc...), inarrestabili fino allo sfinimento, ci siamo trovati, o sarebbe meglio dire ci siamo purtroppo imbattuti, nella struttura ufficiale della Protezione Civile stessa e nel suo sistema organizzativo.

La splendida macchina degli aiuti, per quanto ho visto io, poggia le sue solide e certamente
antisismiche basi, sulle spalle e sulle palle dei volontari; il resto da' l'impressione di drammatica
improvvisazione.
E non perchè non si sappia lavorare o non si abbiano strumenti e mezzi,ma semplicemente a mio parere, perchè si è follemente sottovalutato il problema fin dall'inizio.

Se è vero che il terremoto non è prevedibile è altrettanto vero che tutte le scosse precedenti (circa trecento più o meno violente prima dell'inaspettato evento) dovevano rappresentare un serio monito.
Perchè non è servito il fatto che due settimane prima del sisma alcuni palazzi presenti in via XX
settembre a L'Aquila, poi miseramente sventrati, erano già stati transennati perchè le scosse che si erano susseguite fino a quel momento (la più alta di 4° grado, quindi poca cosa...) avevano fatto cadere parte degli intonaci e dei cornicioni...

Una persona minimamante intelligente, a capo di una struttura così grande quale la protezione civile, avrebbe dovuto schierare i propri uomini alle porte della città, come un esercito, pronto a qualsiasi evenienza.
Ed invece mi trovo a dover raccontare che le prime venti tende del nostro campo se le sono dovute montare i cittadini del paese (ancora stravolti del sisma), con l'aiuto di una manciata di instancabili volontari, che manca un coordinamento tra i singoli gruppi presenti, che la segreteria del campo (che cerchiamo di far funzionare), è rimasta attiva fino a ieri con un Pc portatile di mia proprietà, acquistato "sia mai dovesse servire", e con quello di un volontario; che siamo stati dotati di stampante e telefono ma per la linea Adsl (in Italia ancora uno strano coso...) stiamo ancora aspettando e quello che siamo riusciti a mettere in piedi è merito dell'intelligenza di qualche giovane del posto e dei suoi strumenti tecnici; che abbiamo dovuto chiamare chi disinfettasse e portasse via mucchi di vestiti perché arrivati sporchi e non utilizzabili; che fino a dieci giorni dal sisma avevamo un rubinetto per trecento persone, nessuna doccia, circa 20 bagni chimici e nessun tipo di riscaldamento per le tende.

Vi ricordo che in Abruzzo ed a L'Aquila in particolare la primavera fatica ad arrivare e che anche in queste notti la temperatura continua ad essere prossima allo zero. Non ci si può quindi stupire che molte persone, la maggior parte delle quali anziane (e non tutte con la dentiera...), cocciutamente ed in barba alle direttive che vietano di rientrare nelle case, contiunano a fare la spola dalla tenda al bagno di casa.
Potreste obbiettare che tutto sommato e visti i risultati raggiunti nel seguire più di quarantamila sfollati questi problemi sono inevitabili e bisogna solo avere pazienza. Condivido il ragionamento.

Quello che mi lascia stupita, che la gente non sa e che gli organi di informazione si guardano bene dal dire è che tutta la macchina si basa all'atto pratico, sulla volontà ed il cuore di persone che lasciano le loro case e le loro famiglie e che non pagate, cercano di ridare un minimo di dignità e conforto a chi, a partire dalla propria intimità, ha perso tutto o quasi. La protezione civile che molti immaginano (alla Bertolaso per intenderci) non esiste nei campi, almeno non nel nostro. I volontari si alternano, perchè obbligati ad andarsene dopo circa 7 giorni.


Cosa comporta tutto questo?

Che ogni settimana si vedono facce nuove con la necessità di ricominciare a conoscersi ed imparare a coordinarsi, che il capo campo cambia anche lui con gli altri e quindi può avere esperienza o meno, che spesso, ed è il nostro caso, la gestione di alcune attività è affidata ai terremotati perchè non viene inviato personale apposito, con inevitabili problemi, invidie acrimonie e litigate tra...poveri.

Volete un esempio cristallino della disorganizzazione?

La nostra psicologa, giunta al campo per propria cocciuta volontà, è rimasta anche lei solo una
settimana. Vi immaginate quale può essere l'aiuto ed il sostegno che una persona addetta può dare e quale fiducia può risquotere per permettere alle persone di aprirsi, se cambia con cadenza domenicale??? A questo si aggiungano l'inesperienza di molte persone (spesso e per fortuna sconfitta dalla volontà di far bene) e le tristi e umilianti dimostrazioni di miseria umana che ci caratterizzano e che risultano ancora più indecenti ed inaccettabili in casi di emergenza.

Qualcosa di buono però ragazzi l'ho imparato.

Ho imparato che per la richiesta di materiale devo inviare un modulo apposito e che a firmare lo stesso non deve essere il capo campo, la cui responsabilità, fortuna sua, è solo quella di gestire trecento vite, trecento anime, più tutti coloro che ci aiutano dalla sera alla mattina, ma serve il visto del Sindaco, oppure del presidente di circoscrizione oppure di un loro delegato (pubblico ufficiale). Noi dopo aver speso due giorni per individuare chi dovesse firmare questi benedetti moduli, sappiamo che dobbiamo prendere la macchina e quando serve (ovviamente più volte al giorno), raggiungerlo al comune.

Un'ultima noticina.

Due giorni fa la Protezione civile si è riunita con gli esperti, ed ha ritenuto che non vi siano motivi di preoccupazione relativamente alle dighe abruzzesi (la terra trema ogni giorno). Ora ricordandomi che analoga sicurezza era stata espressa all'alba di una scossa di quarto grado e pochi giorni prima che il nostro inaspettato evento facesse trecento morti e azzerasse l'economia e la vita di migliaia di persone...ho provveduto, poco elegantemente, ad eseguire il noto gesto scaramantico...

Però dei regali li ho ricevuti.

Sono le lacrime di molte delle persone che hanno lavorato alla tendopoli, trattenute a stento nel momento dei saluti; sono le parole e gli sguardi dei vecchi del paese, che mescolano dignità e paura, coraggio e rassegnazione, senza mai un lamento.



Un'altra cosa.


Vi prego chiunque di voi possa, prenda il treno l'aereo o la macchina e si faccia un giro per L'Aquila e d'intorni. Le tendopoli non sono tutte come quelle a Collemaggio. Scoprirete il livello di falsità che viene profuso a piene mani dagli organi di comunicazione oramai supini e del livello di indecenza del ns presidente del consiglio che prima con lacrime alla cipolla e poi con sorrisi di plastica distribuisce garanzie e futuro a chi, vivendo in tenda e saggiando sulla pelle la situazione sa, che sono tutte palle.

I morti sono serviti subito per mostrarsi umano e vicino alle famiglie, ma ora è meglio dimenticarli in fretta..Via via..nessuna responsabilità, nessun dolo. I pm sono dei malvagi.. ricostruiamo in fretta.. forza la vità e bella, vedrete, tra un mese sarete tutti a casa... Conoscete i nomi delle famiglie che doveva ospitare nelle sue ville?

Le virtù umane travalicano gli eventi, le sue miserie non hanno confini.






Se volete vi prego fortemente di inviare questa mail a quanti vi sono amici. La stampa nazionale si è guardata bene dal pubblicarla.

Un saluto a tutti.

Laura

sabato 23 maggio 2009

Ecco alcune tra le disposizioni introdotte dal pacchetto “sicurezza”

(Tratto da: Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa)

Matrimoni e cittadinanza italiana
L'acquisto della cittadinanza italiana per matrimonio potrà avvenire, dopo due anni di residenza nel territorio dello Stato (dopo il matrimonio) o dopo tre anni nel caso in cui il coniuge si trovi all’estero. Tempi dimezzati in presenza di figli. Le precedenti disposizioni prevedevano un termine di sei mesi.
Sarà poi necessario il pagamento di una tassa di 200 euro.
Ulteriore stretta sui matrimoni con una modifica al Codice Civile che prevede l’introduzione dell’obbligo di esibire il permesso di soggiorno. Niente più matrimoni quindi neppure tra "irregolare" ed "irregolare", che non comporterebbe nessun tipo di "regolarizzazione";

Ingresso e soggiorno irregolare
Si introduce il reato di ingresso e soggiorno irregolare ma senza che questo comporti l’immediata incarcerazione. E’ prevista un’ammenda da 5.000 a 10.000 euro. Inoltre è prevista la possibilità di rimpatrio senza il rilascio del nulla osta da parte dell’autorità competente;

Iscrizione anagrafica
Le istanze di iscrizione o di variazione della residenza anagrafica, potranno dar luogo alla verifica, da parte degli uffici comunali competenti, delle condizioni igienico-sanitarie dell’immobile, ma solo ai sensi della normativa sanitaria vigente. Si tratta di una lieve attenuazione della norma originariamente contenuta nel testo che prevedeva l’automaticità della richiesta di un certificato di idoneità igienico-sanitaria secondo criteri stabiliti dallo stesso Comune.
In ogni caso moltissime abitazioni, anche tra quelle reperibili dietro lauto compenso nel mercato privato, non potranno rispondere a questo criterio.
Ecco uno dei provvedimenti che andranno ad intaccare i diritti dei cittadini migranti, dei comunitari e degli stessi cittadini italiani, con conseguenza a catena sulla possibilità di accesso agli asili nido, alle prestazioni di sostegno al reddito, etc et etc;

Ricongiungimenti
Per quanto riguarda i ricongiungimenti familiari si aggiunge al certificato di idoneità alloggiativa quello igienico-sanitario (in precedenza era richiesto alternativamente il certificato rilasciato dal Comune o dall’ASL locale) entrambi rilasciati dai competenti uffici comunali. Si prevede quindi ipoteticamente l’emanazione di appositi regolamenti per l’individuazione dei criteri con conseguente arbitrarietà delle amministrazioni nella decisione;

Visto d’ingresso per ricongiungimento familiare
Non sarà più possibile richiedere il visto di’ingresso se il nulla osta non verrà rilasciato dopo 180 giorni dal perfezionamento della pratica.
Svanisce così anche l’unica possibilità di garanzia del diritto all’unità familiare prevista per far fronte alle lentezze burocratiche;

Esibizione del permesso di soggiorno
Si introduce la necessità di esibire il permesso di soggiorno per tutti gli atti di stato civile. Ciò significa che anche il semplice ma sacrosanto diritto di riconoscere un figlio, per chi è privo di passaporto, verrà sottoposto al filtro della richiesta del permesso di soggiorno. Una deroga, oltre a quella già prevista per l’assistenza sanitaria, sarà concessa per l’iscrizione dei minori a scuola.

180 giorni di detenzione nei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione)
Si reintroduce dopo la bocciatura del Senato e quella della Camera nell’ambito della discussione sul decreto legge n. 11, il prolungamento dei tempi di detenzione nei CIE fino ad un massimo di 180 giorni;

Divieto di espulsione e respingimento
Cade il diveto di espulsione per i conviventi con parenti italiani di terzo e quarto grado;

Rimesse di denaro
I cosiddetti servizi di money transfer avranno l’obbligo di richiedere il permesso di soggiorno e di conservarne copia per dieci anni. Inoltre dovranno comunicare l’avvenuta erogazione del servizio all’autorità competente nel caso riguardi un soggetto sprovvisto di permesso;

Permesso Ce di lungo periodo
L’ottenimento della carta di soggiorno potrà avvenire solo dopo il superamento di un test di lingua italiana;

Reati ostativi all’ingresso
Dovranno essere prese in considerazione anche le condanne non definitive;

Un contributo da 80 a 200 euro
Per tutte le pratiche relative al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno si dovrà versare questo contributo economico;

Esibizione dei documenti
Arresto fino ad un anno e multe fino a 2.000 euro;

Registro per senza fissa dimora
Se da un lato viene cancellata per i senza fissa dimora (ma non solo) la possibilità di iscrizione anagrafica, viene istituito presso il Ministero dell’Interno un registro per la schedatura dei cosiddetti clochard;

Cancellazione anagrafica
E’ prevista dopo sei mesi dalla data di scadenza del permesso di soggiorno;

Permesso di soggiorno a punti
E’ disposta l’istituzione di un accordo di integrazione articolato in crediti da sottoscrivere al momento della richiesta di rilascio del permesso di soggiorno. I criteri e le modalità verranno stabiliti da un apposito regolamento;

Favoreggiamento ingresso irregolare
Vengono inasprite tutte le norme legate al favoreggiamento dell’ingresso irregolare, non vengono invece minimamente toccate le sanzioni per quanto concerne gli sfruttatori. Chi, nello sfruttamento di situazioni di soggiorno irregolare, trarrà un ingiusto profitto (chi impiega lavoratori irregolari sottopagati) non vedrà quindi aggravata la sua situazione.

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martedì 19 maggio 2009

Firmate l'Appello!

Firmate l'Appello
all’obiezione di coscienza della scuola
a non
denunciare i bambini clandestini
(noi educhiamo non denunciamo) :

http://www.firmiamo.it/noieduchiamoenondenunciamo

Il Parlamento Europeo vota per il diritto ad Internet


Pubblicato da rammit in Internet, Primo Piano.
Lunedì, 11 Maggio 2009.

Che siano i chiodi piantati sulla bara della legge dei “three strikes” di Sarkozy? Oggi il Parlamento Europeo ha votato a stragrande maggioranza il Pacchetto delle Telecom, un corpus di normative che potrebbero avere delle ripercussioni fortemente positive per tutti i navigatori del continente.

Tra le novità approvate c’è il riconoscimento del diritto ad Internet, parificato da oggi con l’accesso all’istruzione e alla libertà di parola, in quanto diritto fondamentale dell’uomo. La legge voluta dal governo francese, che prevedeva la restrizione dal collegamento ad Internet di chi fosse stato preso per tre volte a scaricare file illegali, è forse ora bandita per sempre dal suolo europeo dopo essere già stata sconfitta in patria. Inoltre d’ora in poi le Telecom saranno costrette ad avvisare gli utenti del furto dei loro dati, e verrà fondata un’authority a livello europeo per le faccende che riguardano le telecomunicazioni.

L'attacco finale alla democrazia è iniziato! il colpo definitivo alla libertà della rete internet.

Berlusconi e i suoi sferrano per metterla sotto controllo. Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti acellerati come l'obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e
la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet".

Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l'articolo è diventato il nr. 60.
Anche se il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere.

In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero.

Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore.
La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge?

Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata.


Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube.

Vi rendete conto?

Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi.



Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.

Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania.

Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico. Fate girare questa notizia il più possibile.

E' ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani. E' in gioco davvero la democrazia!!!

news
Pochi giorni dopo l'approvazione del suo emendamento, il deputato del Pdl Roberto Cassinelli, ha annunciato sul proprio blog la presentazione di un "controemendamento" che modifichi il testo del senatore D'Alia che, secondo Cassinelli, "mette a rischio la libertà della rete". Il "controemendamento" di Cassinelli, come lui stesso ha annunciato sul proprio blog, è stato approvato dalle Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia nella notte del 29 aprile, e l'articolo 60 introdotto dall'emendamento D'Alia è stato, quindi, abrogato
(fonte: wikipedia)

ESISTE PERO' IL TENTATIVO DI OSCURARE L'INFORMAZIONE FACCIAMO ATTENZIONE!!!

lunedì 18 maggio 2009

La Disobbedianza Civile


Si aiuta un sistema malvagio obbedendo ai suoi ordini e decreti.

Un sistema malvagio non merita mai una tale lealtà.

Tale lealtà significa condividere il male.

Un individuo deve contrastare il sistema malvagio con tutta la sua anima.

La disobbedienza è un diritto inalienabile d’ogni cittadino.

Rinunciare a questo diritto, significa cessare d’essere uomini.

Sii tu, il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.

Mahatma Gandhi



Disobbedisco e Disobbedirò - Carlo Olivieri - Umanista

“DISOBBEDISCO”
Appello alla disobbedienza civile

di Carlo Olivieri - umanista

La Camera dei Deputati ha approvato il primo dei tre maxiemendamenti al disegno di legge in materia di sicurezza, quello che riguarda l’immigrazione. La maggioranza dei Deputati ha approvato norme che introducono il reato di clandestinità per chi entra o soggiorna
illegalmente in Italia, che rendono legali le ronde, che vietano alle straniere irregolari senza passaporto di riconoscere i propri figli, che aumentano a sei i mesi di permanenza nei centri d’identificazione ed espulsione. Con l’introduzione del reato di clandestinità , in particolare, tutti gli stranieri senza permesso di soggiorno rischiano di perdere i più semplici diritti fondamentali, come l’iscrizione all’anagrafe dei figli, mandarli a scuola, farsi curare da un medico e la possibilità di sposarsi.

Nella speranza che il popolo italiano insorga contro misure definibili, senza alcun dubbio, discriminatorie e xenofobe, io, cittadino della Repubblica Italiana, dichiaro, a chiare lettere e sin
da ora, di non riconoscere questi provvedimenti approvati dal Parlamento italiano e la mia intenzione di disobbedire a tali norme ogni qualvolta si presenterà l’occasione.

Disobbedisco e disobbedirò perché credo nella Costituzione italiana, la quale, nell’articolo 2, “riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo” - e quindi non solo dei cittadini di
nazionalità italiana - e dichiara, nell’articolo 3, che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinione politica, di condizioni personali e sociali”.

Disobbedisco e disobbedirò perché il governo italiano e la maggioranza parlamentare che lo sostiene, proponendo e approvando tali norme, hanno compiuto un atto di barbarie che, disprezzando i diritti dell’essere umano, offendono la coscienza dell’umanità.

Disobbedisco e disobbedirò perché ripudio la violenza. Perché ritengo che ogni qualvolta si neghi l’umanità dell’altro, come inevitabilmente succederà con l’applicazione di questo disegno di legge, si sta compiendo un atto di violenza.

Disobbedisco e disobbedirò perché voglio vivere e voglio scegliere in che condizioni vivere. Perché non è possibile non scegliere: nessuno può evitare di scegliere e la non scelta tra condizioni è comunque una scelta.

Disobbedisco e disobbedirò perché tutti devono avere il diritto di affermare la propria intenzionalità . Intenzionalità negata, ora, anche per legge da chi, semplicemente perché nato e cresciuto nel benessere, si costituisce a pieno titolo oppressore e discriminatore.

Disobbedisco e disobbedirò, infine, perché la lotta per l’umanizzazione di questo paese e del mondo e per la liberazione dell’essere umano continuerà, da ora in poi, con più forza. Perché non c’è nulla che obblighi un essere umano ad accettare un altro essere umano al di sopra di sé.

Roma, 13 maggio 2009

per aderire a questa dichiarazione vai su:
http://www.helptoch ange.org/ index.php? option=com_ idoblog& view=idoblog& amp;Itemid= 1

giovedì 14 maggio 2009

Gli italiani sono piccoli scuri e a volte stuprano


E-mail
Scritto da Firenze Umanista
mercoledì 13 maggio 2009

Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.


Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.

Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.

Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.”

Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.

La relazione così prosegue:

“Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare.
Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.

Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

Cari italiani vi ricorda niente?

Eros Tetti

martedì 12 maggio 2009

Respingimenti in Libia - Oltre 500 e tutti illegali

a cura dell'Avv. Alessandra Ballerini

In questi giorni diverse imbarcazioni cariche di migranti sono state "soccorse" dalle motovedette della guardia costiera italiana nelle acque del canale di Sicilia. Il ministro Maroni, con la benedizione del premier, dice di voler ricondurre direttamente in Libia tutti i migranti che stanno tentando di arrivare e che arriveranno a largo delle "nostre" coste. E questo nonostante il ministro non possa ignorare che tra i naufraghi vi sono molti richiedenti asilo, ma nessun cittadino libico. L?Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati nel comunicato del 8/5/2009 "ritiene probabile che tra le persone respinte ci siano individui bisognosi di protezione internazionale; nel 2008 il
75% di coloro che sono giunti in Italia via mare ha fatto richiesta di asilo".
Questa indiscriminata deportazione di massa (mentre scrivo il Tg dichiara che sarebbero 500 i profughi coattivamente riportati in Libia negli ultimi 4 giorni) viola la nostra costituzione (il perfetto art. 10), il diritto internazionale (convenzione di Ginevra e Convenzione Europea per i diritti dell?Uomo) ma persino gli stessi accordi tra Italia e Libia che non risulta prevedano la "riammissione" in Libia di immigrati fermati da mezzi italiani nelle acque internazionali, ma solo il "pattugliamento congiunto".

Leggi il seguito qui:
http://www.meltingpot.org/articolo14492.html

venerdì 8 maggio 2009

Tunisina da 30 anni lavoratrice regolare si suicida nel CIE di Porta a Galeria a Roma

Vi giro l'ennesima notizia terribile perché si faccia più diffusa l'indignazione e la solidarietà, più forte la risposta e l'azione


"Ieri notte, una donna migrante si è uccisa, impiccandosi, nel Cie di Porta Galeria a Roma. Si chiamava Nabruka Mimuni, aveva poco più di quarant'anni ed era in Italia da quasi trenta. Momentaneamente senza lavoro, non le era stato rinnovato il permesso di soggiorno. Questo significa essere "clandestina", anche dopo tre quarti della tua vita passati in un paese dove vige una legge infame. Fermata, portata nel centro di identificazione ed espulsione, lì detenuta per alcune settimane, sarebbe stata rimpatriata oggi. Ora non possono più farlo. Mi rifiuto di leggere la sua morte come un atto di disperazione, la disperazione deve essere tutta nostra che non siamo riusciti ad impedirlo. Quello di Nabruka è un gesto politico . Un gesto politico che urla. E dobbiamo urlare anche noi (insieme a tutt* le/i migranti in sciopero della fame e in rivolta nei centri di identificazione ed espulsione), noi con i documenti in tasca e tutti i sacrosanti diritti di "cittadina/o". Ma fuori, fuori di qui".
da http://marginaliavincenzaperilli.blogspot.com/2009/05/vivre-libre-ou-mourir-per-nabruka.html dove trovate anche i link a indymedia, radio blackout

intervista di una amica di cella
una detenuta del Centro di Ponte Galeria

Lampedusa: "gli italiani non sono cattivi, non possono volerci rispedire nell'inferno libico"

Quello che raccontano le donne africane a Lampedusa in questi giorni dopo che Maroni è riuscito a rispedire parte delle persone arrivate dall'Africa in Libia, sono di situazioni disperate che una grande parte dell'umanità si sta vivendo, impossibilitata a sopravvivere nel proprio paese reso inospitale dalle grandi multinazionali, e dai nostri governi del primo mondo che sfruttano le loro risorse distruggendoli come popoli e come persone.
Noi del Centro delle Culture abbiamo la necessità profonda di far sapere quanto il governo italiano è responsabile di quello che sta succedendo.
Ogni italiano deve sapere che se non farà niente perché questo scempio si arresti, la sua complicità a questi massacri macchierà il futuro dei propri figli che saranno costretti a vivere in un mondo che non ha più dignità e che non gli darà più nessun futuro.
Il crollo economico
in Italia, che la globalizzazione porta ovunque, non potrà essere contenuto dal governo italiano con la produzione e vendita di armi laser, con il finanziamento dei lager in Libia che torturano e massacrano i civili che vogliono lasciare il loro paese e con la produzione di vaccini contro l'influenza messicana, tutto questo a scapito di altri popoli.
Ciò che danneggia gli altri prima o poi danneggia anche noi.

Denunciamo il governo italiano della complicità a questi crimini.

Omofobia alle Cascine a Firenze


Per Unaltracittà

Lista di cittadinanza: www.perunaltracitta.org

Aggressione alle Cascine: "Vicinanza e solidarietà alle due ragazze"

“Siamo vicine alle due ragazze e a tutto il movimento GLBT”. E' la solidarietà espressa dalla lista Per Unaltracittà e dalla candidata sindaco Ornella De Zordo alle due ragazze transessuali aggredite nella notte tra il 2 e 3 maggio al Parco delle Cascine a Firenze. “Si tratta di un atto gravissimo – hanno detto Silvia Chiarantini e Francesca Conti, candidate per il Consiglio Comunale nelle liste di “Per Unaltracittà” - ci auguriamo le autorità competenti non lascino impuniti gli aggressori”.




“In tema di sicurezza – hanno commentato le candidate – si fa sempre più urgente riconoscere come aggravanti i reati contro le persone omosessuali e transessuali attraverso l'approvazione di uno specifico provvedimento contro l’omofobia, anche per riaffermare la laicità delle istituzioni. Non molti mesi fa il Vaticano si è opposto al Progetto dell’Onu per la depenalizzazione universale del reato di omosessualità. Questo episodio di violenza - hanno concluso - ci da' la misura della crisi culturale che attraversa questo Paese ed è frutto di una politica che crea un clima d’odio, identificando con precisione la categoria del diverso su cui riversare tutti i malesseri”.

giovedì 7 maggio 2009

Terremoto in Abruzzo e gli immigrati 'invisibili'




Scritto da Orazio Vasta on Venerdì 10 Aprile 2009 16:59
C'è un dato oggettivo e impressionante:in seguito alla scossa di terremoto micidiale che ha colpito l'Abruzzo,sono diventati "invisibili" i cittadini stranieri regolari ed irregolari che vivevano nella città di L'Aquila,capoluogo della regione.Da notizie raccolte attraverso canali "non ufficiali",sembra,che il 90% degli scantinati e dei seminterrati del centro storico di L'Aquila erano stati affittati a loro. La stragrande maggioranza,ovviamente, in nero. Clandestini, immigrati comunitari, extra comunitari regolari, tutti ammassati.

Dopo il terremoto,dove sono finiti? Che fine hanno fatto? Si tratta di centinaia di persone che non risultano all'anagrafe, che non compaiono nelle liste dei morti,de dispersi, dei feriti.Insomma,non esistono!A loro volta,i proprietari delle case che si sono messi in salvo non ne denunciano la presenza e,di conseguenza, neanche la scomparsa. Ma dove sono finiti?

"Sono gli 'invisibili'- commenta una nota dell'agenzia Adnkronos-quelli il cui nome da vivi era conosciuto solo da pochi e forse un nome non l'avranno neanche da morti. E' una tragedia nella tragedia quella degli stranieri regolari e irregolari di cui non si hanno più notizie dalla tremenda scossa delle 3,32 di lunedì, quando il terremoto ha colpito al cuore l'Aquila e l'Abruzzo".

Ma chi sono questi "invisibili"?
Ma la maggioranza degli stranieri a L'Aquila provenivano dall'Albania,dalla Kosova,dalla Macedonia e dalla Romania,e svolgevano quasi tutti il lavoro di muratore.
Ed è la comunità' albanese che,dai dati fin qui raccolti, ha a pagato il prezzo più alto della tragedia con vittime e dispersi
Io ho pubblicato diffuso l'allarme su questo dramma.
Molti leggendo,sono rimasti scioccati.
Altri mi hanno chiesto verifiche.
Altri,ancora, mi hanno INSULTATO: "L'Italia non è un Paese sotto-sviluppato dell'Africa.
L'Italia non è un Paese dei Balcani.
L'Italia è un Paese civile ed europeo,democratico e dalle radici cristiane.
Le Foibe,signor Vasta, l'hanno utilizzate i suoi amici slavi.
E in Abruzzo nessuno ha attivato le foibe per fare scomparire i suoi amici kossovari.
Lei è un altro IMBECILLE,e andrebbe denunciato alla Procura della Repubblica per PROCURATO ALLARME!
Dott.Giovanni Genovese".
Intanto,la notizia oramai è ufficiale ...Gli "invisibili" sono esseri umani e hanno il diritto ad essere trattati come tali,qualunque sia la loro condizione giuridica nei confronti dello Stato italiano.
Onorandomi di essere un "IMBECILLE" per il Dott.Genovese,ripeto: DOVE SONO FINITI i miei amici e fratelli kosovari, macedoni, rumeni,albanesi?
Orazio Vasta

http://albanianews.it/opinioni/637-terremoto-in-abruzzo-e-gli-immigrati-invisibili

Attenzione: temiamo che si creino casi di cronaca nera per agevolare approvazione leggi razziali

Milano, 6 maggio 2009.
A Milano alcuni ragazzi Rom sono stati avvicinati da un italiano, che ha proposto loro un compenso di 500 euro per molestare (per scherzo, a detta dell'uomo) una ragazza, che l'italiano avrebbe indicato loro.

Temiamo che si stia cercando di montare un nuovo caso Reggiani o Caffarella.

Chiediamo alle Istituzioni di vigilare: anche durante il periodo nazifascista le autorità attuarono sanguinose e macabre messinscene per criminalizzare ebrei, Rom e stranieri sgraditi (fra cui un atroce omicidi di anziani "ariani", cui gli assassini "giudei" avrebbero estratto i denti d'oro).

C'è un decreto sicurezza che qualcuno vuole a tutti i costi e siamo vicini alle elezioni.

Ricordiamo che il caso Reggiani, il caso Ponticelli e il caso Cafferella si sono verificati in prossimità dell'approvazione di decreti sulla sicurezza.

Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau - Gruppo EveryOne

info@everyonegroup.com
www.everyonegroup.com

mercoledì 6 maggio 2009

OGGETTO: DINIEGO DI ACCESSO A GAZA A DELEGAZIONE UMANITARIA ITALIANA

Care amiche, cari amici,
ricevo questo messaggio dal collega Dott. Raffaele, a capo di una delegazione di medici e che voleva portare solidarietà umana alla popolazione di Gaza, martoriata, prigioniera e sotto assedio brutale e disumano.
La delegazione ha mandato a chiedere a tutti di scrivere, di denunciare il comportamento dei governanti israeliani che violano le leggi internazionali, limitando la libertà dei movimenti delle persone.
Cordiali saluti.

Dr. Yousef Salman
Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia
Cell.: 347 9013013
http:/www.palestinercs.org

In data 27 aprile 2009, una delegazione umanitaria costituente la Missione :” Gaza: ricostruire la speranza. Progetti per un’economia di Pace”, organizzata congiuntamente da un coordinamento formato da ONG Crocevia e Re.Co.Sol. , composta da un chirurgo, un medico oftalmologo, un giornalista, difensori dei diritti umani e rappresentanti delle Municipalità italiane si è vista negare l’ingresso nella Striscia di Gaza al valico di Erez.
La motivazione del diniego è stata che…. Il permesso veniva negato.
Tale atteggiamento risulta ancor più inopinato se si considera che la richiesta di accesso era stata regolarmente inoltrata alle autorità competenti , nei tempi dovuti, come coordinamento.
Indignato e attonito per tale accadimento, il sottoscritto rivolge formale protesta e chiede che l’Ambasciatore d’Israele a Roma ed il Ministero degli Affari Esteri italiano si attivino al più presto, per quanto di loro competenza, affinché venga concesso il permesso di ingresso nella striscia di Gaza agli operatori umanitari di questa missione che, si ribadisce, ha esclusivamente finalità umanitaria, è rivolta alle popolazioni civili, ed è priva di qualsivoglia risvolto politico. Non c’è ragione per negare loro l’ingresso.
Distinti saluti.

Mail a:
info-coor@roma.mfa.gov.il
(Ufficio Affari Politici e Relazioni Estere Ambasciata d’Israele in Italia)
amb-sec@roma.mfa.gov.il
(Segreteria Ambasciata d’Israele in Italia)
segreteria.frattini@esteri.it
(Capo Segreteria e Segretario Particolare Ministro degli Affari Esteri Italiano)

Siete tutti invitati alla giornata del popolo del Corno d'Africa.


Associazione El Mastaba,
vi invita alla giornata del popolo del Corno d'Africa.


Sabato 9 Maggio
alla Casa del Popolo di Calenzano

cominceremo con l'incontro sul tema delle migrazioni internazionali ed interna-esterna italiana insieme a Roberto Nicolai (Progetto Luce Verde - percorso di innovazione-Cesvot). A seguire saremo lieti di passare una sera insieme assaggiando prodotti tipici del Corno d'Africa.
Durante la serata sarà proiettato il film
documentario " Come un uomo sulla terra"; alla quale seguirà un dibattito-
testimonianza.
Cari saluti, a presto

El Mastaba

Seminario sul Nucleare "Informiamoci ed informiamo"


Sabato 9 maggio dalle ore 14 alle ore 19

Villa Arrivabene in Piazza Alberti 1/a Firenze


Organizzato da Mondo Senza Guerre, associazione Umanista di Firenze e Angelo Baracca, docente di fisica all'Università di Firenze.

La consapevolezza dei rischi di un olocausto nucleare non è molto diffusa, perchè occultata dai poteri forti e dagli organi d'informazione, che agitano strumentalmente solo problemi come la Corea del Nord o l'Iran. Per diffondere tra la gente questa consapevolezza è opportuno fornire anche una serie di nozioni e di informazioni di base.
Poichè queste coinvolgono anche aspetti complessi, si è pensato di organizzare un incontro che vada al di là delle consuete assemblee, ma dia modo di entrare in una certa misura nel merito dei problemi. Questo incontro consisterà in due momenti complementari: il primo di carattere scientifico generale, fornirà nel modo più elementare le nozioni di base
sui processi nucleari e le loro applicazioni militari e "civili", chiarendo l'ineliminabile intreccio tra i due. Il secondo fornirà invece
le informazioni di base sull'evoluzione degli arsenali nucleari, la proliferazione nucleare, i trattati e gli accordi internazionali.

Ci saranno momenti di interscambio, proiezione di video e pause con spuntino.

Per partecipare è necessario comunicare la presenza, visto che la sala non contiene più di un certo numero.
Ai partecipanti verrà chiesto un contributo di 2 euro per coprire le spese.

*Per info e prenotazioni:
**Barbara Cinelli barbara@c234.net barbara@c234.net>
Cell. 333.3293095
Roberto Sodi roberto@c234.net roberto@c234.net>
Cell. 347.9012788

lunedì 4 maggio 2009

Proiezione documentario - dibattito - Governare con la paura

Martedì 5 maggio Cinema Adriano, via Romagnosi

Governare con la paura

A partire dalle 21.00 film + dibattito + altro film "Fare un golpe e farla franca"

Ornella De Zordo, l'autore Mario Portanova e Lorenzo Guadagnucci del Comitato "Verità e giustizia per Genova" discutono dell'ultimo documentario - la cui proiezione è stata censurata a Roma - sulla deriva securitaria del regime italiano: Governare con la paura
(50'). A farne le spese sono gli studenti, gli immigrati, i lavoratori, i sindacalisti, le minoranze e tutti coloro che si ostinano a fare politica dal basso.

Governare con la paura - Edizioni Melampo 2009 di Enrico Deaglio, Mario Portanova e Beppe Cremagnani - La paura. È diventata lei il vero mezzo di governo, l'instrumentum regni per eccellenza del nuovo sovrano. Una dimensione permanente della psicologia di massa, un sentimento a due facce che ora aizza contro "i diversi", ora piega i cittadini alle pretese del potere. Si governa facendo paura. Si governa seminando paura. Gli abusi e le torture del G8, i divieti di manifestare, le minacce contro il movimento degli studenti. E insieme l'odio fomentato ogni giorno contro gli immigrati o i rom, colpevoli di attentare ai "nostri beni" o alle "nostre donne". È l'Italia raccontata da questa inchiesta. Governata, nelle sue viscere profonde, da una destra che ha fatto della paura (con sorriso televisivo) la propria bandiera. E che dalle trasmissioni Rai riabilita l'Italia del ventennio.

A seguire il documentario G8/2001 - Fare un golpe e farla franca (60'), sempre di Enrico Deaglio, Mario Portanova e Beppe Cremagnani. Una ricostruzione per spiegare la catena di comando che guidò l’irruzione alla scuola Diaz, la stessa per cui i pubblici ministeri Francesco Albini Cardona e Enrico Zucca hanno fatto riferimento a una sentenza con cui la Cassazione ha condannato ufficiali nazisti e alcuni soldati responsabili dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.

Camosci e girachiavi. Storia del carcere in Italia 1943-2007


MERCOLEDI' 6 MAGGIO
alle ore 17
presso la libreria "Libri Liberi"
in via San Gallo 25rosso

Parteciperanno:
Paul Ginsborg - docente di Storia dell'Europa contemporanea dell'Università di Firenze
Ilaria Casini - assistente sociale del Comune di San Casciano Val di Pesa
Claudio Pedron - insegnante presso il carcere di Firenze-Sollicciano

Poi ci sarà un piccolo aperitivo (se volete portare qualcosa in più è ben accetto), così possiamo restare a parlare ancora un po'.... :-)

a presto!! Christian

p.s. Fate girare?! Grazie.........

Prima di tutto vennero a prendere gli immigrati e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere i senzatetto ed io non dissi niente perchè avevo una casa.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Il bombardamento dell'informazione, il frastuono dei vari tipi d'inquinamento, la confusione, l'isolamento, ci spingono sempre più verso una "anestesia difensiva" che ci impedisce di comunicare con noi stessi e con gli altri, ci fa sopportare situazioni orribili e ci impedisce di trovare risposte che aprano il futuro nostro e di chi ci circonda. Il prossimo sono io! nasce con la foto petizione, ma altre attività si agiteranno a futuro, tutte volte a stimolare la necessità di identificazione nella situazione che si vive l'altro. L'obiettivo dell'identificazione è comprendere e poter prendere una posizione coerente di fronte alle situazioni personali e sociali che oggi ci troviamo a dover affrontare, come individui e come popoli.


Il Prossimo sono io dà stimolo a tutte le Nuove Azioni che aprono il futuro dell'umanità intera:
è possibile stare bene tutti!
è possibile trovarsi d'accordo anche se siamo in tanti e molto diversi!
la diversità è ricchezza! ecc....