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lunedì 15 settembre 2008


TUTTI COINVOLTI

Roma, 15 settembre 2008


"Sporchi negri vi ammazziamo". "Negri di merda". Mentre urlavano queste parole, due commercianti di Milano hanno ucciso ieri Abdul William Guibre, di 19 anni. Abdul era venuto dal Burkina Faso. È venuto in Italia ed è stato ucciso. Qualcuno dirà che è stato ucciso perché sospettato di aver rubato qualche biscotto. No. Abdul è stato ucciso perché aveva la pelle nera.

Certo, non è in dubbio la responsabilità personale dei due commercianti, ma saremmo dei cechi se non vedessimo altre responsabilità altrettanto pesanti.

Tutti coinvolti. Sono coinvolti tutti gli esponenti politici della Lega Nord, che da anni soffiano sul fuoco dell’intolleranza e della discriminazione.

Tutti coinvolti. Sono coinvolti tutti gli esponenti politici del centrodestra, che pur di sedersi sulle poltrone del potere, sono disposti a stravolgere la storia e a rinnegare le radici antifasciste del nostro paese, legittimando le violenze che si stanno verificando in varie città italiane ad opera dei peggiori gruppi nazifascisti.

Tutti coinvolti. Tutti gli esponenti del centrosinistra, anch’essi ben disposti ad assecondare le peggiori richieste discriminatorie e quindi razzisti anch’essi. Responsabili dell’istituzione dei centri di permanenza temporanea. Responsabili di aver indicato la strada alla destra e reso possibile, quindi, la promulgazione di leggi e decreti che mettono in serio pericolo la stessa convivenza civile.

Tutti coinvolti. Anche la sinistra estromessa dal Parlamento. Estromessa solo perché ormai lontana dalle fasce sociali che pretendeva di rappresentare, non certo perché si era opposta alle altrettanto razziste missioni militari all’estero.

Tutti coinvolti. Anche noi, sinceri antirazzisti. Sì, siamo coinvolti anche noi, perché se non facciamo sentire forte la voce di chi ripudia la violenza, siamo anche noi complici di un governo e di una falsa opposizione, che, a colpi di “decreti sicurezza” e di “amministratori- sceriffo”, stanno prendendo sempre più le sembianze di serial killer.

Siamo tutti coinvolti. Con la pace nel cuore e la luce nella ragione, non volgiamo lo sguardo dall’altra parte. Solo così potremo accompagnare Abdul.


Gabriele Palloni
Centro delle Culture

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Prima di tutto vennero a prendere gli immigrati e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere i senzatetto ed io non dissi niente perchè avevo una casa.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Il bombardamento dell'informazione, il frastuono dei vari tipi d'inquinamento, la confusione, l'isolamento, ci spingono sempre più verso una "anestesia difensiva" che ci impedisce di comunicare con noi stessi e con gli altri, ci fa sopportare situazioni orribili e ci impedisce di trovare risposte che aprano il futuro nostro e di chi ci circonda. Il prossimo sono io! nasce con la foto petizione, ma altre attività si agiteranno a futuro, tutte volte a stimolare la necessità di identificazione nella situazione che si vive l'altro. L'obiettivo dell'identificazione è comprendere e poter prendere una posizione coerente di fronte alle situazioni personali e sociali che oggi ci troviamo a dover affrontare, come individui e come popoli.


Il Prossimo sono io dà stimolo a tutte le Nuove Azioni che aprono il futuro dell'umanità intera:
è possibile stare bene tutti!
è possibile trovarsi d'accordo anche se siamo in tanti e molto diversi!
la diversità è ricchezza! ecc....