La situazione è talmente esplosiva che lunedì un detenuto marocchino con due anni di pena residua si è cucito la bocca per protesta contro il mancato rimpatrio - che aveva chiesto e di cui aveva diritto - nel suo paese. «Questo episodio drammatico - afferma Corleone - mette in luce una questione troppo trascurata. Si parla tanto di rimpatri e poi non si fanno quelli che si dovrebbero fare. Sono molti i detenuti stranieri che potrebbero usufruire della norma di legge che prevede la possibilità del rientro volontario in patria come misura alternativa quando mancano loro da scontare due anni. È urgente un monitoraggio per capire quanti sono questi casi e applicare la legge».
A Sollicciano la protesta contro il sovraffollamento e il cibo avariato - battitura di ferri, rifiuto del cibo, incendio di suppellettili - va avanti dal 18 agosto. Oggi ci sarà un nuovo incontro tra i rappresentanti dei detenuti (una trentina), il direttore e Corleone stesso per verificare se e come la situazione può migliorare come promesso una settimana fa al capo del Dap Franco Ionta. I detenuti, in particolare, insistono nella denuncia del sovraffollamento e chiedono l'applicazione di misure alternative per i numerosi detenuti tossicodipendenti.
Rivolta notturna invece a Pisa (ben 427 detenuti per 205 posti, dati Dap all'11 agosto). Intorno alle 21 in 200, praticamente tutta la sezione giudiziaria hanno incendiato cuscini, stracci, lenzuola e indumenti personali, lanciando bottiglie, bombolette del gas e perfino escrementi nei corridoi. I pochi agenti presenti - denuncia il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria - hanno dovuto usare gli estintori per evitare intossicazioni e sono riusciti a riportare la calma solo prima di mezzanotte.
Situazione critica in Toscana ma anche in Emilia Romagna, la regione che registra il maggior tasso di sovraffollamento. Nei 13 istituti emiliani, i detenuti ormai sono il doppio dei posti regolamentari: 4.690 nei 2.308 posti previsti dalla legge. La metà, 2.428 persone, sono stranieri. Situazione oltre ogni limite, in particolare, nel carcere Dozza di Bologna: 1193 ristretti per 494 posti, il triplo del consentito. Situazioni critiche anche in Liguria, a Chiavari nemmeno la terza branda basta più e si fanno i turni per dormire per terra o nella palestra. Crescono anche i suicidi. A Sanremo nei giorni scorsi 4 detenuti hanno cercato di togliersi la vita, mentre a Frosinone un uomo di 46 anni recluso nella sezione tossicodipendenti si è suicidato.
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