STUPRO ROMA/PARLANO I ROM DI LIVORNO: “ORGOGLIOSI DI AVER AIUTATO LE
FORZE DELL’'ORDINE.
PER NOI LO STUPRO E'’ CRIMINE ORRENDO”
"“Il popolo Rom considera lo stupro come un crimine terribile, grave quanto l'omicidio. La dignità della donna è alla base della nostracomunità e quello che è successo a quella ragazzina ci ha indignati,perché abbiamo pensato che sarebbe potuto accadere a una nostra figlia o a una nostra sorella"”. A parlare al Gruppo EveryOne è Victor Lacatus, Rom romeno stanziato a Livorno e portavoce della comunità "nomade" locale, padre della piccola Lenuca Carolea, uno dei bambini
morti tragicamente nel rogo di Livorno dell’'agosto 2007. “"Noi Rom che viviamo a Livorno,"” prosegue Victor, che con sua moglie Elena e i due bambini sopravvive tra mille stenti in una baracca, "“siamo orgogliosi di aver aiutato le forze dell'ordine a catturare uno di quei due criminali”". Victor si riferisce all’'arresto dei due romeni accusati dello stupro ai danni di una ragazzina di 14 anni avvenuto a Roma, nel parco della Caffarella, lo scorso 14 febbraio.
"“Come affermiamo da tempo in ogni sede italiana e internazionale,"” dichiarano i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, "“gli aggressori, ancora una volta, non sono Rom. I Rom stanziati nel territorio italiano, specie nei pochi insediamenti cosiddetti ‘abusivi’ rimasti, sono espressione di un popolo estremamente pacifico, e vivono in condizioni di igiene e povertà tragiche: senza acqua corrente, vestiti di stracci e soprattutto in totale povertà, visto che la questua –- perseguita ormai come un reato dai regolamenti di polizia urbana di diverse città - non consente loro di procurarsi il pane sufficiente a sopravvivere"”. EveryOne fa però notare che “come per Romulus Mailat, romeno-tedesco di etnia bunjas e i presunti stupratori di Guidonia, romeni e non Rom, politici e autorità conducono spesso una campagna fortemente denigratoria verso i Rom che non ha alcun fondamento e che sta generando ogni genere di vessazioni, discriminazioni e aggressioni in tutto il territorio italiano di forte stampo xenofobo e razzista”.
"A Roma," prosegue EveryOne, "nella stessa sera successiva allo stupro almeno otto Rom, fra cui una giovane mamma e la sua bambina, sono stati pestati da ronde neonazista: due ragazzi si trovano ancora all'ospedale in gravi condizioni. A Milano, Sassari e Pisa si sono verificati veri e propri linciaggi".
"E' un sollievo anche per noi Rom,"” aggiunge Nicusor Grancea, attivista Rom romeno, “"sapere che quei due criminali non sono più in circolazione: lo stupro è un delitto gravissimo e spesso anche le nostre ragazze e le nostre donne, che vivono senza una casa, ne sono colpite. Siamo tutti vicini alla giovane vittima,"” aggiunge Grancea, “"ma siamo molto amareggiati dall'ondata di razzismo e violenza che ha colpito i Rom a Roma e in tutta l'Italia dopo la notizia dello stupro.
Sarebbe ora” conclude l’'attivista “che i politici e i media smettessero di accusarci di tutto ciò che di male avviene in Italia,
perché siamo un popolo pacifico, che odia la violenza e non ha mai partecipato a una guerra"”.
Il Gruppo EveryOne fa sapere infine di stare vagliando un’azione giudiziaria a livello internazionale e in collaborazione con altri organismi europei per contrastare i numerosi episodi di incitazione all'odio razziale e di propaganda razzista che avvengono, ormai impunemente, in Italia e che spesso vedono quali istigatori alcuni politici, giornalisti e autorità.
"Secondo l'ultimo rapporto Istat," proseguono i leader EveryOne, "solo il 10% degli stupri, in Italia, è opera di stranieri, ma i politici e le autorità puntano il dito in direzione di questi ultimi, seminando odio etnico e razziale. In particolare, dopo ogni stupro, vi sono amministrazioni locali che approfittano del clima di razzismo per sgomberare e perseguitare famiglie Rom, che non c'entrano niente con tali crimini, ma sono il capro espiatorio più facile da colpire. Lo stesso giorno in cui è
avvenuto lo stupro di Roma, altre nove donne denunciavano violenze sessuali commesse da italiani: crimini 'invisibili', ignorati dai media perché sembra ormai che la notizia di uno stupro debba servire quale strumento dell'intolleranza".
Il Gruppo EveryOne ha recentemente incontrato a Budapest una task force antirazzista che lavora a contatto con la Commissione europea per combattere l'antiziganismo e mettere a punto nuovi strumenti a tutela del popolo Rom. "Nell'Unione europea vi è grande preoccupazione per l'affermarsi di ideologie razziste e il rafforzarsi di movimenti
xenofobi e neonazisti in Italia," conclude EveryOne, "ma politici e autorità proseguono irresponsabilmente le loro politiche intolleranti, che pongono il Paese nella riprovazione generale e ritardano i processi europei di inclusione delle minoranze. Non a caso qualche giorno fa il Parlamento di Navarra ha emanato un documento ufficiale, ratificato dal governo di Spagna, che condanna la persecuzione condotta dalle Istituzioni italiane contro l'etnia Rom".
Per informazioni:
Gruppo EveryOne
info@everyonegroup.com :: www.everyonegroup.com
(+39)331–3585406 - (+39) 334–8429527 - (+39) 334–3449180
domenica 22 febbraio 2009
Rom aiutano a prendere gli stupratori
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Prima di tutto vennero a prendere gli immigrati e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere i senzatetto ed io non dissi niente perchè avevo una casa.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Poi vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere i senzatetto ed io non dissi niente perchè avevo una casa.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Il bombardamento dell'informazione, il frastuono dei vari tipi d'inquinamento, la confusione, l'isolamento, ci spingono sempre più verso una "anestesia difensiva" che ci impedisce di comunicare con noi stessi e con gli altri, ci fa sopportare situazioni orribili e ci impedisce di trovare risposte che aprano il futuro nostro e di chi ci circonda. Il prossimo sono io! nasce con la foto petizione, ma altre attività si agiteranno a futuro, tutte volte a stimolare la necessità di identificazione nella situazione che si vive l'altro. L'obiettivo dell'identificazione è comprendere e poter prendere una posizione coerente di fronte alle situazioni personali e sociali che oggi ci troviamo a dover affrontare, come individui e come popoli.
Il Prossimo sono io dà stimolo a tutte le Nuove Azioni che aprono il futuro dell'umanità intera:
è possibile stare bene tutti!
è possibile trovarsi d'accordo anche se siamo in tanti e molto diversi!
la diversità è ricchezza! ecc....
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