Il Centro delle Culture di Firenze: «Soddisfatti per l'approvazione della Legge Regionale sull'immigrazione, ma servono altri strumenti che includano i migranti come partecipanti attivi alla vita politica della Città e della Regione».
“Esprimiamo soddisfazione per l'approvazione avvenuta oggi della legge regionale toscana sull'immigrazione, legge in forte discontinuità con il pacchetto sicurezza appena varato. Ma dovrà trattarsi del primo passo verso il tentativo di invertire una deriva culturale che sta portando il nostro paese nel vortice della soppressione dei diritti per fasce sempre più ampie di popolazione in nome di un distorto concetto di 'sicurezza'”.
Lo dicono Saverio Ragonesi e Gabriele Palloni, candidati al Quartiere 1 con la lista “Ornella De Zordo Per un'altra città” alle prossime elezioni amministrative.
“Il concetto di “sicurezza” è fortemente legato all'assicurare uguali diritti ed identiche opportunità per tutti”, sottolineano. E aggiungono: “Affermare l'importanza della “legalità” ignorando la garanzia del contenuto antidiscriminatorio delle leggi serve solo a rafforzare un autoritarismo che crea strumenti di controllo sociale, che sono l'ultima cosa di cui una società ha bisogno”.
Bisognerà invece dare impulso, nella Firenze di oggi che guarda al domani, ad un tavolo permanente sull'immigrazione, attorno al quale siedano rappresentanti delle comunità di migranti presenti sul territorio, – tutte, e non solo quella rappresentate dall'attuale Consiglio degli Stranieri – le realtà dell'associazionismo che quotidianamente lavorano nel campo del dialogo interculturale, dell'accoglienza e nella tutela dei Diritti, – tutte, e non solo quelle che partecipano al cosiddetto “Terzo settore” - e le istituzioni. E si dovrà far sì che questo tavolo abbia potere vincolante nelle decisioni della pubblica amministrazione in materia di immigrazione, e che assolva la duplice funzione di favorire l'inserimento dei nuovi cittadini nella vita politica attiva della città e la creazione di ponti di relazione tra le diverse comunità, inclusa quella italiana.
Sarà necessario inoltre, da parte del Comune, l'investimento di fondi in campagne di promozione di una cultura antirazzista, per quantomeno bilanciare la spesso criminale informazione mediatica che alimenta l'equazione “immigrato clandestino uguale criminale”, e che descrive il complesso mondo di una popolazione, quella di origine straniera, che già vive in una condizione di diritti limitati, come usurpatrice dei diritti degli italiani, cosa questa oggettivamente falsa”.
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