Ciao,
giro qualche mail veloce di seguito a questa per informare dei gravi fatti che stanno avvenendo in
Honduras dove i militari hanno fatto un colpo di stato contro il governo democratico di Manuel
Zelaya, presidnete che si sta allineando con gli altri presidenti "progressisti" (?) del latino
america infastidendo gli interessi capitalistici dei grandi interessi.
Il golpe di Stato in Honduras, con l'intento di sconfiggere il Presidente costituzionale, Manuel
Zelaya, è l'inizio di una strategia attuata dalle forze più conservatrici e golpiste che
sperano di ritornare al potere in gran parte dell'America Latina.
Dobbiamo denunciare in tutto il mondo la gravità di questa situazione che fa retrocedere il
processo di liberazione dei popoli e cerca di fermare l'incontenibile urgenza e necessità di
costruire la Nazione Umana Universale.
Desideriamo far arrivare dai popoli d'Europa, dai Marciatori per la Pace e la Non Violenza, un
forte abbraccio di solidarietà a tutti gli umanisti dell'Honduras e dell'America Latina.
Desideriamo rinnovare la speranza che si possano difendere i diritti e la libertà dei popoli
attraverso la ferma determinazione della non violenza attiva.
A livello internazionale i Portavoce del Nuovo Umanesimo si mobilizzeranno per sostenere con
tutte le proprie forze la luce dei nuovi tempi che, alla fine dell'oscurità di questa lunga
preistoria, finalmente trionferanno.
Giorgio Schultze
Portavoce del Nuovo Umanesimo in Europa
In considerazione del livello di disinformazione e su precisa richiesta dall’Honduras di chi resiste al golpe di far sentire la loro voce e non lasciarli soli si prega di far circolare il più possibile questa informazione, forse la prima testimonianza in italiano dal paese centroamericano. A questo link invece si trovano gli articoli via via pubblicati.
Testimonianza dall’Honduras: non credete ai media ufficiali, la gente vota e resiste!Dopo ore di tentativi finalmente Giornalismo partecipativo riesce a comunicare con P. T. cooperante di un paese europeo residente da anni in Honduras. “E’ che il primo segnale che stava succedendo qualcosa è che i militari hanno staccato la luce in tutta la città. Solo da poco ci siamo procurati un generatore, ma abbiamo pochissima benzina perché è razionata, non si vende, e quindi posso restare collegata pochissimo tempo”.
di Gennaro Carotenuto
Quando avete saputo del golpe? “in mattinata prestissimo si è saputa la notizia che hanno preso il presidente con la forza. La capitale ha iniziato a reagire, mentre dalle altri parti del paese si è animata la gente a continuare a votare per il referendum. Anzi le ultime notizie sono che anche nella capitale dove può sta votando in massa”.
Si sta votando che tu sappia? “Qui dove mi trovo sono arrivati i militari e hanno sequestrato le urne per impedire il voto. Nella capitale è successo in molti posti ma ho molte testimonianze che in tutto il resto del paese e anche in alcune zone della capitale la gente sta correndo a votare come forma di dire NO al golpe”.
I media funzionano? “Hanno spento tutto. Appena hanno sequestrato il presidente Zelaya hanno chiuso il Canal 8, l’unico favorevole al governo e poi anche tutti gli altri. Adesso credo funzioni solo una radio della destra golpista HRN”.
Che tipo di reazione c’è da parte dei movimenti? “ti dico solo che i popoli indigeni hanno iniziato una marcia a piedi verso la capitale. Inoltre molte persone sono andate al palazzo presidenziale. Ma non ho informazioni verificate”. Riuscite a comunicare? “la mancanza di corrente fa che i cellulari sono quasi tutti scarichi. Qui dove sono li possiamo ricaricare ma le centinaia di persone nascoste non hanno maniera di farlo”.
Ci sono le notizie di violenza? “Gira voce di almeno un morto, ma non posso confermartela. Le uniche violenze sicure che ho io sono quelle contro i medici cubani. Alcuni sono stati aggrediti, gli altri li stiamo nascondendo. Inoltre qui da noi quando hanno sequestrato le urne del referendum hanno detenuto tre persone ma sono stati costretti a rilasciarli quasi subito. Inoltre ho notizie di liste nere di dirigenti popolari che vengono ricercati, soprattutto quelli che hanno lavorato al referendum. Non ho notizie di persone precise arrestate. Ma centinaia se non migliaia di persone si sono dovute nascondere”.
Sei uscita? Com’è la città? Che idea ti sei fatta sui rapporti di forza? “Ho girato per il quartiere ma come straniera non mi sono avvicinata al punto dove si votava. I militari sono estremamente aggressivi, puntano le armi in faccia alla gente. La gente sta chiamando alla calma e cerca di parlare loro e si stanno facendo azioni pacifiche in tutto il paese. Il messaggio è calma, pace e non opporre altre forme di resistenza”.
Che messaggio puoi lasciarmi in conclusione? “Faccio un appello internazionale a non lasciare solo l’Honduras e a fare informazione su quello che sta succedendo in Honduras. Non credete ai media ufficiali”.
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Giornalismo partecipativo
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