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lunedì 29 giugno 2009



nell'approssimarsi dalla data del G8 inviamo questo contributo sulle spese militari
Il Comitato Fiorentino Fermiamo la guerra


Il più grande affare del mondo: le spese militari

Per contrastare questo modello liberista e cambiarlo radicalmente, vanno drasticamente ridotte


le spese militari e trasferite risorse a grandi e diffusi interventi contro le povertà, per il sostegno allo sviluppo autocentrato delle economie locali, per la difesa ambientale, per il superamento di situazioni estreme di squilibrio nella destinazione di risorse, e soprattutto promuovere ovunque una cultura di pace e per il disarmo, prevenire e bloccare ogni pretesto per la guerra.

La spesa per le armi, per le basi militari e per le guerre di aggressione ha portato ad oltre un miliardo le persone, in gran parte bambine/i, prive di un sostentamento alimentare e di cure sanitarie che consentano la loro esistenza.

Vi sono sempre più numerosi insediamenti umani in Africa, Asia, in altre parti del mondo, dove la durata della vita si va accorciando, per mancanza di accesso ai cibi essenziali e ai farmaci, il cui costo per l'estrema povertà, è insostenibile.


Alcune cifre del massacro sociale, economico:

Nel 2008 nel mondo si sono spesi circa 1500 miliardi di dollari (quasi il 2,5 % del PIL Mondiale)per le armi.

Dal 1999 al 2008 (in questi dieci anni) la spesa globale per armamenti è aumentata del 45%, allora si attestava sotto i 1000 miliardi di $.

Le aziende con maggiore produzione sono
Boeing (30 mdi $), Bae Sistems (30mdi4), Lockheed Martin (30mdi$); l'italiana Finmeccanica al decimo posto, le prime venti aziende sono Statunitensi ed Europee.

1°posto:Gli Usa coprono il 42% della spesa militare, con 607 miliardi di $.
2°posto:A grande distanza seguono Cina (per la prima volta al secondo posto) con 85 mdi di $,
3°posto:poi Francia con 66,
4°posto:Gran Bretagna con 65,5,
5°posto:Russia 58,5,
6°posto:Germania 47,
7°posto:Giappone 46,
8°posto:Italia 41.


Può darsi che la “crisi finanziaria” ed il crollo delle grandi banche e di grandi aziende (settore automobilistico), sposti la destinazione delle risorse ad altre urgenze rispetto alle spese militari, ma al momento non se ne avvertono segnali rassicuranti.

Anzi il controverso scudo spaziale, l'enorme spesa per il mantenimento di eserciti d'occupazione, in Afghanistan - le guerre in Iraq e in Afghanistan sono costate solo agli Usa 903 mdi $ -, investimenti di consistenti risorse anche in Italia, come per i 131cacciabombardieri F35 con una folle spesa di 15 miliardi di E (spesa condivisa bipartisan), dopo gli 8 m.di per gli Eurofighter, non danno certo segnali tangibili di controtendenza.

Sempre in Italia l'export di armi nel 2008, per oltre 3mdi di E., è aumentato del 14% rispetto al 2007 (per l'export il Lazio al 39%, la Lombardia al 24%, Liguria al 20%, la Toscana all'8).

Ma che dire sulle armi di distruzione di massa e nucleari:

Gli USA dispongono di 534 missili balistici intercontinentali, 432 missili balistici sottomarini.
200 bombardieri nucleari, per un totale di 5000 testate nucleari.

Altri paesi che fanno parte del “Consiglio di Sicurezza” delle N.u., e che hanno condannato Corea del Nord e Iran, possiedono armi nucleari, tra cui Israele.

In compenso, i fondi per la cooperazione allo sviluppo si vanno riducendo.

Gli stessi Usa per il 2010, per il piano di spesa per la salute globale, presentato dal Presidente Obama, prevedono un taglio di circa 7 mdi di $.

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Il Comitato Fiorentino Fermiamo la guerra

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Prima di tutto vennero a prendere gli immigrati e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere i senzatetto ed io non dissi niente perchè avevo una casa.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Il bombardamento dell'informazione, il frastuono dei vari tipi d'inquinamento, la confusione, l'isolamento, ci spingono sempre più verso una "anestesia difensiva" che ci impedisce di comunicare con noi stessi e con gli altri, ci fa sopportare situazioni orribili e ci impedisce di trovare risposte che aprano il futuro nostro e di chi ci circonda. Il prossimo sono io! nasce con la foto petizione, ma altre attività si agiteranno a futuro, tutte volte a stimolare la necessità di identificazione nella situazione che si vive l'altro. L'obiettivo dell'identificazione è comprendere e poter prendere una posizione coerente di fronte alle situazioni personali e sociali che oggi ci troviamo a dover affrontare, come individui e come popoli.


Il Prossimo sono io dà stimolo a tutte le Nuove Azioni che aprono il futuro dell'umanità intera:
è possibile stare bene tutti!
è possibile trovarsi d'accordo anche se siamo in tanti e molto diversi!
la diversità è ricchezza! ecc....