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mercoledì 25 giugno 2008

Sicurezza e Migrazione ZTL

MIGRAZIONI E DERIVA SECURITARIA

Il fenomeno della migrazione viene sempre più frequentemente ridotto da politici e media ad uno specifico problema di sicurezza sociale: la sicurezza dei cittadini che accolgono le masse di migranti. D’altro canto i migranti sono indubbiamente una risorsa economica indispensabile, e non solo.

I governi non si occupano di mettere in campo pratiche di comprensione di questa contraddizione, ma anzi l’alimentano, mantenendo un equilibrio politico che permette lo sfruttamento di questi lavoratori potendo poi pretendere che anche gli altri elementi deboli della società accettino le stesse condizioni: riduzione dei diritti e tolleranza zero.

I problemi dei migranti riguardano la città intera. Le loro condizioni di vita ed emarginazione hanno la stessa natura e le stesse cause del disagio di tutti: la frantumazione di un tessuto sociale capace di rendere giustizia agli elementi più deboli.

Il migrante allora diviene capro espiatorio di uno stato generalizzato di crisi, che in realtà deriva da mutamenti geopolitici ed economici. Questo provoca reazioni che sempre più spesso si concludono in un vergognoso delirio securitario.

Non dimentichiamo la brutalità degli interventi nei campi nomadi, o del decreto contro i lavavetri fiorentini e quelle norme che vorrebbero deserte le piazze della nostra meravigliosa città.

Profondamente convinti che non possa esistere sicurezza senza giustizia sociale crediamo necessario affrontare le contraddizioni di cui Firenze è piena. I nostri quartieri dovrebbero essere laboratori per una trasformazione radicale di questa società, e insieme luoghi dove si possa tornare a respirare la gioia dei pranzi in piazza, delle sedie fuori di casa la sera, dei giochi dei ragazzi per le strade, degli eventi di musica e politica, fino all’autogestione degli spazi.

Auspichiamo un’autorganizzazione capace di coniugare la difesa dei più deboli a una radicale e costruttiva critica alle istituzioni che coinvolga l’intera cittadinanza. Il nostro è un invito a leggere la questione della migrazione non come un problema di sicurezza e di ordine pubblico, ma come un produttivo incontro con l’Altro.

Quello che chiamiamo sicurezza dipende da molteplici fattori, a partire dalla precarietà diffusa, dalle morti bianche e dai clandestini annegati, dall’emergenza abitativa e dall’accesso alla sanità, dalle difficoltà di arrivare alla quarta settimana per famiglie, studenti e pensionati e dalla profonda solitudine che viviamo nelle nostre città.


Promuoviamo un dibattito aperto su questi temi,
piazza Indipendenza,
venerdì 27 giugno dalle ore 21

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Prima di tutto vennero a prendere gli immigrati e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere i senzatetto ed io non dissi niente perchè avevo una casa.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Il bombardamento dell'informazione, il frastuono dei vari tipi d'inquinamento, la confusione, l'isolamento, ci spingono sempre più verso una "anestesia difensiva" che ci impedisce di comunicare con noi stessi e con gli altri, ci fa sopportare situazioni orribili e ci impedisce di trovare risposte che aprano il futuro nostro e di chi ci circonda. Il prossimo sono io! nasce con la foto petizione, ma altre attività si agiteranno a futuro, tutte volte a stimolare la necessità di identificazione nella situazione che si vive l'altro. L'obiettivo dell'identificazione è comprendere e poter prendere una posizione coerente di fronte alle situazioni personali e sociali che oggi ci troviamo a dover affrontare, come individui e come popoli.


Il Prossimo sono io dà stimolo a tutte le Nuove Azioni che aprono il futuro dell'umanità intera:
è possibile stare bene tutti!
è possibile trovarsi d'accordo anche se siamo in tanti e molto diversi!
la diversità è ricchezza! ecc....