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giovedì 2 aprile 2009

Comunicato Stampa Centro delle Culture di Napoli


CON KANTE, TRAORE E ABOU

SEMPRE PIU’ CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA


Il 5 marzo scorso a Napoli, ospedale Fatebenefratelli, abbiamo avuto l’ennesima conferma - quanto mai però grave e disumana - di quanto sia pericoloso e vergognoso il clima di intolleranza, paura del diverso, violenza razzista, cattiveria che si sta creando ad arte nel Paese ad opera di un branco di scellerati in cravatta verde, di un governo di cui fanno parte che li sostiene, e di un’opposizione che, non agendo, indirettamente li appoggia. Non possiamo neanche dire che sia diretta responsabilità di un provvedimento come il “Pacchetto Sicurezza”, visto che ne è ancora in corso l’approvazione in Parlamento e quindi non è ancora in vigore; e il paradosso è proprio questo, che questa legge razzista e discriminatoria ha già i suoi terribili effetti prima che entri in vigore (caso probabilmente unico nella Storia!). Figuriamoci dopo.

La vicenda è questa: Kante, 25enne donna della Costa d’Avorio, si reca con le doglie all’ospedale Fatebenefratelli di Napoli, visto che al San Paolo, dove lavorano i medici che l’hanno seguita senza problemi in gravidanza, non c’è posto per farla partorire. È da 2 anni qui in Italia, fuggita dalla Costa d’Avorio dove le milizie governative le hanno ucciso il marito nel corso della guerra civile… evidentemente motivo non sufficiente alle autorità italiane per concederle il diritto d'asilo politico! Le vengono immediatamente chiesti i documenti di cui era in possesso, la fotocopia di un passaporto e una richiesta di soggiorno scaduta, e così dall'ospedale parte un fax verso il commissariato di polizia che richiede "un urgente interessamento per l'identificazione di una signora di Costa d'Avorio". Ossia scatta una denuncia. A seguito di questo, alla donna viene inoltre proibito di allattare il neonato Abou, tenuto distante da lei per 10 giorni.

Oltre ad un tradimento del giuramento di Ippocrate, il tutto è stato una palese e crudele violazione di diritti fondamentali che vanno assolutamente garantiti ad ogni essere umano... e il punto infatti è proprio questo: c'è chi non viene a tutti gli effetti ritenuto un vero e proprio essere umano portatore di bisogni e diritti, solo sulla base del possesso di un documento che sono le istituzioni stesse a non rilasciare e rinnovare. Una cosa che non possiamo permettere. E questa violazione dei diritti umani non è la prima e non sarà l'ultima, se permane questo clima in cui si rendono capri espiatori le persone socialmente più deboli, come i migranti e non solo; in cui non si riconosce nell'altro una persona come noi; in cui siamo spinti a odiarci l'uno contro l'altro e a “lottare tra disgraziati” per non si sa cosa, anziché dialogare, collaborare, aiutarci nelle difficoltà.

Il Centro delle Culture di Napoli, sin dal primo momento impegnato nel denunciare e lottare contro provvedimenti razzisti, violenti e discriminatori come il “Pacchetto Sicurezza”, esprime solidarietà a Kante, al compagno Traore e al piccolo Abou, denuncia con forza questo gravissimo episodio, ribadendo che non sarà un caso isolato se si continueranno ad accettare le politiche discriminatorie e razziste della Lega e del Governo. Chissà quanti sono già ora che di questa legge se ne parla soltanto, i migranti che hanno paura di farsi curare in strutture pubbliche, e che quindi vengono lasciati colpevolmente a soffrire e morire senza che la cosa ci riguardi.

Invitiamo perciò tutti a non restare indifferenti di fronte a questa situazione di tensione e violenza, che passa attraverso aggressioni e omicidi a migranti, stragi nei mari, negazione di diritti fondamentali. E ad unirsi per lottare contro la discriminazione e proporre invece valori diversi, come il dialogo tra le culture, la convivenza, il confronto e la collaborazione pacifici, l'accoglienza, la solidarietà. Tenendo presente (ed è triste che nel 2009 ci sia ancora la necessità di ricordarlo), che siamo tutti esseri umani con stesse necessità e stessi diritti, aldilà del luogo dove siamo nati, del colore della pelle, della condizione sociale e... di un permesso di soggiorno.

Napoli, 1° aprile 2009

Centro delle Culture di Napoli

CENTRO DELLE CULTURE - NAPOLI – Via Santa Chiara, 27 (Centro Storico)

contatti: 338.8105904 – 339.6716328
e-mail: napoli@centrodelleculture.org - www.centrodelleculture.org

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Prima di tutto vennero a prendere gli immigrati e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere i senzatetto ed io non dissi niente perchè avevo una casa.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Il bombardamento dell'informazione, il frastuono dei vari tipi d'inquinamento, la confusione, l'isolamento, ci spingono sempre più verso una "anestesia difensiva" che ci impedisce di comunicare con noi stessi e con gli altri, ci fa sopportare situazioni orribili e ci impedisce di trovare risposte che aprano il futuro nostro e di chi ci circonda. Il prossimo sono io! nasce con la foto petizione, ma altre attività si agiteranno a futuro, tutte volte a stimolare la necessità di identificazione nella situazione che si vive l'altro. L'obiettivo dell'identificazione è comprendere e poter prendere una posizione coerente di fronte alle situazioni personali e sociali che oggi ci troviamo a dover affrontare, come individui e come popoli.


Il Prossimo sono io dà stimolo a tutte le Nuove Azioni che aprono il futuro dell'umanità intera:
è possibile stare bene tutti!
è possibile trovarsi d'accordo anche se siamo in tanti e molto diversi!
la diversità è ricchezza! ecc....