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martedì 1 luglio 2008

lettura critica degli avvenimenti - everyone

Rom: questo non è un comunicato stampa, ma un comunicato civile ALLA stampa.

"Otto 'zingari' croati costringono i loro bambini a rubare con stupri e torture"
dinamiche della propaganda razzista:

Il Gruppo EveryOne e gli antirazzisti di Anne's Door hanno rivelato in diverse occasioni come la componente razzista che si è impossessata delle Istituzioni italiane sia in grado di manipolare tanto la magistratura (come dimostra una recente, scandalosa sentenza della Cassazione, che di fatto depenalizza la discriminazione razziale contro l'etnia Rom) quanto l'informazione, contando sulla complicità dei media, per istigare il popolo italiano all'odio razziale nei confronti dei i Rom.

Nell'attuale frangente, in cui il governo - e segnatamente il ministro dell'interno - vengono quasi universalmente stigmatizzati a causa del progetto di schedare i bambini Rom, ecco che dalle pagine dei giornali e dal piccolo schermo, puntuale come un orologio, ci raggiunge l'ennesima notizia relativa a un crimine mostruoso, capace di sollevare lo sdegno di tutti, commesso dai "soliti" Rom.

La notizia è stata divulgata capillarmente, in fretta e furia, con incredibili contraddizioni e incongruenze nelle decine di pezzi pubblicati o diffusi attraverso le radio e il piccolo schermo.

Chi l'ha diffusa sentiva la necessità di uscire in contemporanea con la notizia della presa di posizione di Famiglia Cristiana contro le schedature dei Rom e le altre pratiche razziste attuate dal governo italiano e dalle istituzioni locali.

ANALISI CRITICA

Articolo del 30 giugno 2008
Titolo: "Minacce sessuali per costringere i figli a rubare: arrestati 8 rom croati".

Occhiello: "Insulti, botte e persino minacce di ritorsioni sessuali. Così otto rom di nazionalità croata costringevano i loro figli a compiere furti in appartamenti".

Testo:
"Centinaia i colpi messi a segno dalla banda, che sfruttava i minori perché non imputabili, in tutto il nord Italia. Gli arrestati, fermati dalla polizia di Verona, girovagavano per il Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, utilizzando documenti di identità falsi e portando con sé numerosi bambini, alcuni propri figli ed altri probabilmente avuti in affido da altre famiglie.
Un'attività che evidentemente dava i suoi frutti, dato che gli indagati possedevano un parco auto con a Mercedes e camper nuovissimi e avevano acquistato alcuni appartamenti in Veneto, appoggiandosi a un'agenzia immobiliare per la stipula di rogiti con nomi di copertura. La banda è stata fermata tra il Piemonte ed il Veneto, proprio mentre tre degli indagati con i rispettivi camper stavano per oltrepassare il confine italo-francese, in direzione di Bordeaux.
Le accuse nei loro confronti sono di associazione a delinquere finalizzata a commettere furti aggravati in abitazione con l'induzione dei minori a perpetrarli, maltrattamenti in famiglia ed abbandono di minori.
Il Tribunale per i Minori di Venezia ha affidato sei bambini a
strutture di accoglienza e, il passo suc cessivo, sarà la revoca
della potestà genitoriale".

Riflessione
Un analisi dell'articolo mette in luce come esso sia costruito ad arte per suscitare scandalo e presentare un popolo sotto un aspetto sinistro, immorale, non-umano.
Sesso e violenza nei confronti di minori, per ridurli in schiavitù e indurli a centinaia di crimini attraverso le regioni di metà Italia.
Riguardo alla presunta componente sessuale, il giornalista la rimarca sia nel titolo che nell'occhiello.
Quale "storia" migliore per dimostrare al popolo italiano che la sola cura per i Rom, delinquenti sadici e incalliti, immorali e crudeli con i loro stessi bambini, è la "tolleranza zero"?
Ma sgomberiamo la mente dalle nubi del pregiudizio e rileggiamo l'articolo razionalmente.

Sorgono spontanee alcune domande:

Se gli inquirenti avevano le prove relative ai crimini fin da gennaio (come rivelano altri articoli), perché non hanno arrestato prima la banda, salvando i bambini dalla schiavitù?

Perché hanno atteso che compissero altre centinaia di furti in appartamento, passando da una regione all'altra?

Le prove delle minacce e - secondo alcuni giornali - degli abusi sessuali e delle violenze reiterate sarebbero contenute in intercettazioni telefoniche.
Chiederemo di ascoltare le registrazioni, ma le autorità ci risponderanno che non è possibile, per tutela della privacy dei minori.
Crediamo, al contrario, che tali registrazioni non contengano gli elementi che attesterebbero il sadismo osceno dei "nomadi" tratti in arresto e che questo caso, come tanti altri, sia stato costruito a tavolino nell'ambito della campagna razzista che è in corso e che - come dimostrato più volte - non si pone scrupoli né limiti.

Lo dimostra il comportamento di quei bambini che secondo le autorità sarebbero stati torturati e minacciati di stupro se non avessero rubato e che sono stati, nel recente passato, tolti alle famiglie e affidati a strutture di accoglienza.
In ogni singolo caso, i piccoli sono fuggiti alla prima occasione dagli istituti per tornare dai genitori (anche se, secondo la stampa, alcuni dei bambini non sarebbero figli legittimi dei membri della "banda", ma piccoli schiavi loro venduti.
Viene da chiedersi quale bambino rifiuterebbe le coccole degli amorevoli educatori e delle pietose suore di carità per tornare di propria volontà nelle mani di spietati aguzzini?
No, la storia fa acqua.

Pare inoltre che gli arrestati non siano Rom, come invece sottolineato da tutti i media italiani, ma cittadini croati.

Chiederemo - secondo quanto ci consente una Risoluzione del Parlamento europeo che prescrive alle autorità dei Paesi membri dell'Ue di agevolare le indagini delle organizzazioni umanitarie, nei casi di sospetta violazione dei Diritti Umani - di incontrare gli imputati per ascoltare la loro versione dei fatti e per accertare la loro nazionalità. Anche questa nostra richiesta - è cosa sicura - non sarà soddisfatta.

Così rimarrà ancora una volta, nella percezione degli italiani, l'orrenda enormità della notizia e non la verità dei fatti.

Alfred Breitman

Per informazioni:
EveryOne Group
www.everyonegroup.com :: info@everyonegroup.com

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Prima di tutto vennero a prendere gli immigrati e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere i senzatetto ed io non dissi niente perchè avevo una casa.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Il bombardamento dell'informazione, il frastuono dei vari tipi d'inquinamento, la confusione, l'isolamento, ci spingono sempre più verso una "anestesia difensiva" che ci impedisce di comunicare con noi stessi e con gli altri, ci fa sopportare situazioni orribili e ci impedisce di trovare risposte che aprano il futuro nostro e di chi ci circonda. Il prossimo sono io! nasce con la foto petizione, ma altre attività si agiteranno a futuro, tutte volte a stimolare la necessità di identificazione nella situazione che si vive l'altro. L'obiettivo dell'identificazione è comprendere e poter prendere una posizione coerente di fronte alle situazioni personali e sociali che oggi ci troviamo a dover affrontare, come individui e come popoli.


Il Prossimo sono io dà stimolo a tutte le Nuove Azioni che aprono il futuro dell'umanità intera:
è possibile stare bene tutti!
è possibile trovarsi d'accordo anche se siamo in tanti e molto diversi!
la diversità è ricchezza! ecc....