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martedì 15 luglio 2008

Manda il Fax al Sindaco Domenici di Firenze

Al Sindaco di Firenze,

Leonardo Domenici


(chi siamo noi che spediamo il fax)



Siamo a conoscenza e sosteniamo l'iniziativa dell'attore teatrale e attivista sociale fiorentino Saverio Tommasi, che ha deciso di chiudersi per 3 giorni in una gabbia di rete metallica e filo spinato a Piazzale Michelangelo, per manifestare contro i CPT in Toscana a difesa del "diritto alla dignità dell'esistenza".


La sua città è, da oltre un anno a questa parte, pioniera nel promuovere ordinanze che richiamano periodi tristi della storia del nostro paese: a partire da quella sulle residenze per arrivare a la più nota sui lavavetri e poi a quella sui mendicanti, proseguendo – ci dicono - con il nuovo Regolamento di Polizia Municipale in discussione proprio in questi giorni.


Noi, che fiorentini non siamo, amiamo la città di cui lei è sindaco perché ancora capace di offrire al mondo intero l'esempio di persone, come Saverio Tommasi appunto, disposte a lottare senza risparmiarsi per i diritti sanciti dalla Carta dei Diritti dell'Uomo, ma che le leggi del calcolo politico ormai troppo spesso, a tutti i livelli, violano.


In persone come Saverio, e come sappiamo essercene molte, rivive la
Firenze culla del Rinascimento e dell'Umanesimo Storico. A lui, e non ai monumenti testimoni di un passato da cui il futuro non sembra trarrà un modello valido, lei e la sua città dovrebbero essere grati.


Anche noi ci pronunciamo con forza contro i CPT, così come contro qualsiasi altra aberrazione che risponda con la prigione a chi cerca speranza, futuro e libertà.


Ci opporremo con forza ed in modo nonviolento all'istituzione di simili carceri per innocenti, anche nelle nostre città. E le assicuriamo che l'esempio del suo concittadino ispirerà la nostra lotta quotidiana per assicurare ai nostri figli un futuro senza violenza.


A lei chiediamo di farsi garante, anche in qualità di presidente dell'ANCI; affinché un luogo di privazione di diritti qual è di fatto un CPT non abbia mai luogo né a Firenze, né in nessun altro comune italiano.

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Prima di tutto vennero a prendere gli immigrati e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere i senzatetto ed io non dissi niente perchè avevo una casa.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Il bombardamento dell'informazione, il frastuono dei vari tipi d'inquinamento, la confusione, l'isolamento, ci spingono sempre più verso una "anestesia difensiva" che ci impedisce di comunicare con noi stessi e con gli altri, ci fa sopportare situazioni orribili e ci impedisce di trovare risposte che aprano il futuro nostro e di chi ci circonda. Il prossimo sono io! nasce con la foto petizione, ma altre attività si agiteranno a futuro, tutte volte a stimolare la necessità di identificazione nella situazione che si vive l'altro. L'obiettivo dell'identificazione è comprendere e poter prendere una posizione coerente di fronte alle situazioni personali e sociali che oggi ci troviamo a dover affrontare, come individui e come popoli.


Il Prossimo sono io dà stimolo a tutte le Nuove Azioni che aprono il futuro dell'umanità intera:
è possibile stare bene tutti!
è possibile trovarsi d'accordo anche se siamo in tanti e molto diversi!
la diversità è ricchezza! ecc....