Al Sindaco di Firenze,
Leonardo Domenici
(chi siamo noi che spediamo il fax)
Siamo a conoscenza e sosteniamo l'iniziativa dell'attore teatrale e attivista sociale fiorentino Saverio Tommasi, che ha deciso di chiudersi per 3 giorni in una gabbia di rete metallica e filo spinato a Piazzale Michelangelo, per manifestare contro i CPT in Toscana a difesa del "diritto alla dignità dell'esistenza".
La sua città è, da oltre un anno a questa parte, pioniera nel promuovere ordinanze che richiamano periodi tristi della storia del nostro paese: a partire da quella sulle residenze per arrivare a la più nota sui lavavetri e poi a quella sui mendicanti, proseguendo – ci dicono - con il nuovo Regolamento di Polizia Municipale in discussione proprio in questi giorni.
Noi, che fiorentini non siamo, amiamo la città di cui lei è sindaco perché ancora capace di offrire al mondo intero l'esempio di persone, come Saverio Tommasi appunto, disposte a lottare senza risparmiarsi per i diritti sanciti dalla Carta dei Diritti dell'Uomo, ma che le leggi del calcolo politico ormai troppo spesso, a tutti i livelli, violano.
In persone come Saverio, e come sappiamo essercene molte, rivive la
Firenze culla del Rinascimento e dell'Umanesimo Storico. A lui, e non ai monumenti testimoni di un passato da cui il futuro non sembra trarrà un modello valido, lei e la sua città dovrebbero essere grati.
Anche noi ci pronunciamo con forza contro i CPT, così come contro qualsiasi altra aberrazione che risponda con la prigione a chi cerca speranza, futuro e libertà.
Ci opporremo con forza ed in modo nonviolento all'istituzione di simili carceri per innocenti, anche nelle nostre città. E le assicuriamo che l'esempio del suo concittadino ispirerà la nostra lotta quotidiana per assicurare ai nostri figli un futuro senza violenza.
A lei chiediamo di farsi garante, anche in qualità di presidente dell'ANCI; affinché un luogo di privazione di diritti qual è di fatto un CPT non abbia mai luogo né a Firenze, né in nessun altro comune italiano.
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