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sabato 30 maggio 2009

"L'Italia disprezza i Diritti Umani"

Rapporto 2009 di Amnesty International:

Milano, 28 maggio 2009. L'80 per cento delle condanne a morte eseguite nel mondo avviene nei Paesi del G20, così come il 79 per cento dei casi di tortura. 963 milioni di esseri umani soffrono la fame, un miliardo vivono in insediamenti precari, 1,3 miliardi non hanno accesso all'assistenza sanitaria. Ogni giorno muoiono 20 mila bambini a causa delle cattive condizioni igieniche in cui sono costretti a vivere, mentre ogni minuto muore una donna per complicazioni legate alla gravidanza. Questi, in sintesi, i dati che emergono dal rapporto annuale sui Diritti Umani pubblicato da Amnesty International. L'Italia è uno dei Paesi che preoccupano maggiormente l'organizzazione. "La politica dell'immigrazione italiana e i respingimenti dei rifugiati che arrivano con le barche in alto mare," commenta Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International, "è espressione di un disprezzo dei diritti umani e delle persone veramente disperate che qui cercano aiuto. L'Italia sarà ritenuta responsabile di quanto accadrà ai migranti e richiedenti asilo riportati in Libia, dove non esiste una procedura d'asilo e si verificano gravi episodi di tortura e trattamento inumano". La Weise, illustrando i contenuti del rapporto che accusano l'Italia, sottolinea quindi "il clima di razzismo crescente e la totale disumanità delle procedure di sgombero dei campi Rom, un popolo al centro del disprezzo e di una spirale di violazioni dei Diritti Umani". Particolare condanna verso il decreto n° 733 sulla sicurezza, che Amnesty International - insieme al Gruppo EveryOne, al Coordinamento Sa Phrala e ad altre organizzazioni che combattono la xenofobia - si prepara a portare di fronte alle corti internazionali per i Diritti Umani, affinché ne sia dichiarata l'illegittimità e il contenuto ispirato a razzismo, odio etnico e criminalizzazione dei gruppi minoritari. Anche le relazioni - finalizzate a risolvere il "problema dei profughi" - fra il governo italiano e il colonnello Gheddafi, protagonista di gravi abusi dei Diritti Umani e leader di un Paese in cui si praticano la tortura e altre forme di maltrattamento di migranti, rifugiati e richiedenti asilo, un Paese che ha perpetrato espulsioni di massa di profughi provenienti da nazioni in crisi umanitaria, preoccupa Amnesty International.

info@everyonegroup. com - www.everyonegroup. com

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Prima di tutto vennero a prendere gli immigrati e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere i senzatetto ed io non dissi niente perchè avevo una casa.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Il bombardamento dell'informazione, il frastuono dei vari tipi d'inquinamento, la confusione, l'isolamento, ci spingono sempre più verso una "anestesia difensiva" che ci impedisce di comunicare con noi stessi e con gli altri, ci fa sopportare situazioni orribili e ci impedisce di trovare risposte che aprano il futuro nostro e di chi ci circonda. Il prossimo sono io! nasce con la foto petizione, ma altre attività si agiteranno a futuro, tutte volte a stimolare la necessità di identificazione nella situazione che si vive l'altro. L'obiettivo dell'identificazione è comprendere e poter prendere una posizione coerente di fronte alle situazioni personali e sociali che oggi ci troviamo a dover affrontare, come individui e come popoli.


Il Prossimo sono io dà stimolo a tutte le Nuove Azioni che aprono il futuro dell'umanità intera:
è possibile stare bene tutti!
è possibile trovarsi d'accordo anche se siamo in tanti e molto diversi!
la diversità è ricchezza! ecc....