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martedì 12 maggio 2009

Respingimenti in Libia - Oltre 500 e tutti illegali

a cura dell'Avv. Alessandra Ballerini

In questi giorni diverse imbarcazioni cariche di migranti sono state "soccorse" dalle motovedette della guardia costiera italiana nelle acque del canale di Sicilia. Il ministro Maroni, con la benedizione del premier, dice di voler ricondurre direttamente in Libia tutti i migranti che stanno tentando di arrivare e che arriveranno a largo delle "nostre" coste. E questo nonostante il ministro non possa ignorare che tra i naufraghi vi sono molti richiedenti asilo, ma nessun cittadino libico. L?Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati nel comunicato del 8/5/2009 "ritiene probabile che tra le persone respinte ci siano individui bisognosi di protezione internazionale; nel 2008 il
75% di coloro che sono giunti in Italia via mare ha fatto richiesta di asilo".
Questa indiscriminata deportazione di massa (mentre scrivo il Tg dichiara che sarebbero 500 i profughi coattivamente riportati in Libia negli ultimi 4 giorni) viola la nostra costituzione (il perfetto art. 10), il diritto internazionale (convenzione di Ginevra e Convenzione Europea per i diritti dell?Uomo) ma persino gli stessi accordi tra Italia e Libia che non risulta prevedano la "riammissione" in Libia di immigrati fermati da mezzi italiani nelle acque internazionali, ma solo il "pattugliamento congiunto".

Leggi il seguito qui:
http://www.meltingpot.org/articolo14492.html

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Prima di tutto vennero a prendere gli immigrati e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere i senzatetto ed io non dissi niente perchè avevo una casa.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Il bombardamento dell'informazione, il frastuono dei vari tipi d'inquinamento, la confusione, l'isolamento, ci spingono sempre più verso una "anestesia difensiva" che ci impedisce di comunicare con noi stessi e con gli altri, ci fa sopportare situazioni orribili e ci impedisce di trovare risposte che aprano il futuro nostro e di chi ci circonda. Il prossimo sono io! nasce con la foto petizione, ma altre attività si agiteranno a futuro, tutte volte a stimolare la necessità di identificazione nella situazione che si vive l'altro. L'obiettivo dell'identificazione è comprendere e poter prendere una posizione coerente di fronte alle situazioni personali e sociali che oggi ci troviamo a dover affrontare, come individui e come popoli.


Il Prossimo sono io dà stimolo a tutte le Nuove Azioni che aprono il futuro dell'umanità intera:
è possibile stare bene tutti!
è possibile trovarsi d'accordo anche se siamo in tanti e molto diversi!
la diversità è ricchezza! ecc....